Talk e musica sabato 12 aprile per la campagna di lancio dei 5 referendum su lavoro e cittadinanza previsti l’8 e 9 giugno. Il Comitato promotore per i 5 SI ai referendum invita tutti i modenesi in piazza Grande la mattina di sabato 12 aprile per parlare dei referendum con ospiti e buona musica.
Si inizia alle 10.30 con il talk condotto da Anna Ferri di Arci Modena che dialoga con vari ospiti: al momento è confermata la presenza di Tania Scacchetti segretaria nazionale Spi Cgil e Iacopo Senatori docente di Diritto del lavoro di Unimore e componente del Comitato Scientifico della Fondazione Marco Biagi. In via di definizione la presenza di altri ospiti che partecipano allo scambio di opinioni a sostegno dei 4 referendum per il lavoro stabile, sicuro, tutelato e dignitoso, e di quello per la riduzione da 10 a 5 anni delle residenza legale per la cittadinanza delle persone immigrate.
A seguire, Anna Ferri intervista il musicista e scrittore, già chitarrista dei CCP Massimo Zamboni sempre sui temi referendari.
Alle ore 11.30 è previsto il concerto gratuito di Massimo Zamboni che eseguirà brani dal suo ultimo disco La mia patria attuale accompagnato da Simone Filippi alla batteria, Cristiano Roversi alle tastiere, Erik Montanari alla chitarra. Con La mia Patria attuale Zamboni inaugura un nuovo percorso della propria carriera artistica, focalizzandosi su una dimensione più cantautorale, con testi di natura più letteraria e la voce come principale mezzo di espressione, anche se riaffiorano echi di quelle band che con il nome di CCCP e CSI hanno segnato la storia del punk e del rock nel nostro Paese. “Un album dedicato all’Italia in un momento in cui prevale – giustificata – la mancanza di fiducia e di affezione e il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella coscienza dei suoi cittadini” dice Zamboni di un disco che si situa sommessamente all’incrocio tra la rabbia e la disillusione, l’incanto e lo sforzo: “Eppure, esiste un’Italia che sogna, lavora, si offre, studia, sorprende, ci prova. Soprattutto, che non ascolta l’urlo generale. Un’Italia di singoli che operano in microcosmi coraggiosi, parcellari, fatta di talenti spesso silenziosi di cui il Paese attuale non sente il bisogno, di istituzioni e associazioni che conservano nel loro patrimonio genetico l’idea della collettività e devono lottare giorno per giorno contro la sommersione, insistendo di voler esistere”.
In piazza Grande sono presenti i gazebo con gli attivisti del Comitato che distribuiscono materiali informativi sui 5 referendum dell’8-9 giugno.