Un mazzo di rose bianche su una tomba nel cimitero della pieve di Albinea. Con questo gesto di rispetto e ricordo la sindaca di Albinea Roberta Ibattici, il consigliere comunale Corrado Ferrari e il presidente di Anpi Giacomo Mazzali hanno voluto ricordare Isaia Cassinadri.

La deposizione è avvenuta ieri mattina, il giorno dopo le celebrazioni dell’80esimo anniversario dell’Operazione Tombola. E proprio la mattina del 27 marzo del 1945, il giorno seguente all’assalto partigiano e alleato, Isaia venne ucciso dal tiro della fucileria tedesca che stava rastrellando la zona della Vendina alla ricerca degli assalitori di villa Rossi e Villa Calvi. Erano le 10 del mattino e il 26 enne, renitente alla leva, stava coltivando i campi insieme al padre. Alla vista dei militari tedeschi cercò di fuggire ma fu colpito e ucciso.

Il parroco di Albinea don Ugoletti scrisse nell’atto di morte, redatto in latino, che al rastrellamento parteciparono non soltanto i tedeschi ma anche militari italiani della RSI:  “…a militibus italicis-germanicis…”.