collaAssegni di ricerca in settori strategici per lo sviluppo delle comunità, con l’obiettivo di costruire nuove competenze sulla base delle esigenze legate a cambiamento climatico, messa in sicurezza del territorio e gestione coordinata delle emergenze.

La Giunta regionale ha approvato il finanziamento, per 2 milioni di euro nell’ambito del Programma regionale del Fse+ di 23 dottorati di ricerca nelle Università dell’Emilia-Romagna, per formare alte competenze riconducibili alle aree di ingegneria e dell’architettura (8 borse di studio), scienze della vita (6 borse), scienze politiche e giuridiche (3), e due borse di studio rispettivamente per gli ambiti delle scienze umanistico-sociali, in ambito fisico e scienze della terra, e per le scienze economico-finanziarie.

I dottorati di ricerca, di durata triennale, prenderanno il via nell’anno accademico 2025/26. Punteranno su temi strategici quali la gestione dei rischi ambientali, il monitoraggio dell’ambiente, del territorio e della qualità dell’aria, l’uso sostenibile delle risorse naturali e le nuove tecnologie.

“La Regione continua a investire nella costruzione e nel trasferimento di alte competenze, per creare nuove imprese, nuova occupazione e conoscenza sui processi legati alla tutela del territorio e per il contrasto al cambiamento climatico- spiega il vicepresidente con delega alla Formazione professionale, università e ricerca, Vincenzo Colla-, in coerenza con le priorità definite dal nuovo Patto per il lavoro e per il clima. Questa la nostra idea di Data Valley: un ecosistema di alta tecnologia e formazione che sia sempre più punto di riferimento in ambito nazionale ed europeo, in cui si costruisce un rapporto stretto con i diversi attori territoriali, promuovendo il processo di integrazione tra il sistema universitario e di ricerca e il tessuto produttivo regionale”.

L’intento è di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra gli atenei dell’Emilia-Romagna: Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Parma, Università Cattolica del Sacro Cuore (polo territoriale di Piacenza), Politecnico di Milano (sede di Piacenza); e valorizzare le infrastrutture di ricerca, disponibili e in corso di realizzazione. L’obiettivo è mettere a punto nuovi modelli di messa in sicurezza del territorio, attraverso un approccio alla sostenibilità e alla prevenzione.

 

Aperto il bando per 100 borse di ricerca, con scadenza il 17 aprile

Sempre per l’anno accademico 2025/26, ai 23 nuovi assegni di ricerca si aggiungono 100 dottorati previsti dal nuovo bando regionale aperto fino al 17 aprile finanziato con 8,4 milioni di euro, nell’ambito del Programma regionale del Fse+. In questo caso il focus è su quattro azioni: transizione digitale, ecologica, salute e benessere, transizione economica e sociale sostenibile. I dottorati possono prevedere periodi di studio e ricerca all’estero, per confrontarsi con le realtà più all’avanguardia in Europa e nel mondo, e saranno sempre di durata triennale.

Le candidature andranno presentate entro il 17 aprile, utilizzando i moduli disponibili sul sito regionale dedicato alla formazione.
Saranno le stesse Università a pubblicizzare tramite i propri canali i nuovi dottorati, fornendo tutte le indicazioni necessarie.

Per quanto riguarda la transizione digitale, per la quale sono disponibili 30 borse di ricerca, potranno concorrere progetti su digitalizzazione, intelligenza artificiale, big data, connettività di sistemi a terra e nello spazio, mobilità e motoristica sostenibile e innovativa, città e comunità del futuro.
Sulla transizione ecologica le competenze, per 30 borse di ricerca, fanno riferimento a energia pulita e sicura, economia circolare, mobilità sostenibile, clima e risorse naturali, blue economy, comunità sostenibili, innovazione nei materiali.
Le azioni su salute e benessere, per 20 progetti di ricerca, riguarderanno le tecnologie per la salute, biomedicale, scienze della vita, benessere delle persone, nutrizione e stili di vita.

Infine, i 20 progetti di ricerca su salute e benessere saranno focalizzati su innovazione organizzativa delle filiere produttive, innovazione sociale e partecipazione, inclusione e coesione sociale, valorizzazione del patrimonio culturale.

Oltre al programma europeo Fse+, queste azioni guardano alla Strategia di Specializzazione Intelligente che prevede l’investimento nelle alte competenze per la ricerca, la programmazione comunitaria 2021-2027 Horizon Europe su ricerca e innovazione, il Patto per il lavoro e per il clima, che in cima alle priorità ha l’Emilia-Romagna come regione della conoscenza e dei saperi, la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step), istituita dall’Ue per sostenere l’industria europea e stimolare gli investimenti nelle tecnologie digitali.