foto dalla serie “Now Is Not The Right Time” del fotografo austriaco Peter Pflügler

In occasione dello spettacolo “Perfetti Sconosciuti”, in scena al Teatro Carani giovedì 20 e venerdì 21 marzo, inaugura giovedì 20 marzo a partire dalle ore 18:30 la mostra allestita nel foyer del teatro Carani con opere fotografiche tratte dalla serie Now Is Not The Right Time (2023) di Peter Pflügler (St. Pölten, Austria, 1987).

L’evento espositivo rientra nel progetto Arte&Teatro: ideato da Federica Benedetti, è un format sperimentale che si basa sulla contaminazione tra teatro e arti visive, attraverso l’associazione di uno spettacolo teatrale a una mostra il cui concept metta in dialogo quanto accade sul palcoscenico con opere fotografiche, video, performative o di altro tipo.
La serie di Peter Pflügler, che prende le mosse da una vicenda autobiografica per esplorare attraverso la fotografia l’impossibilità dei segreti e quello che tacitamente condividiamo quando cerchiamo di nascondere qualcosa, viene presentata in concomitanza con lo spettacolo Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.

Nella pièce teatrale i personaggi hanno vite parallele ermeticamente custodite all’interno dei loro cellulari. Quando ne emergono, i loro rapporti, siano essi tra amici, tra marito e moglie, tra madre e figlia, si incrinano fino a compromettersi irrimediabilmente.
Peter Pflüger lavora assieme ai genitori per affrontare il trauma legato al tentativo di suicidio del padre, avvenuto quanto l’autore aveva solo due anni e taciuto per i successivi venti, fino a riuscire nell’intento di ripristinare con loro una relazione autentica.
La storia personale dell’artista diventa un’occasione per veicolare un messaggio dal contenuto più ampio: l’impossibilità dei segreti, la loro presenza e il loro peso nella relazione con l’altro a prescindere dalla nostra pretesa di occultarli. Nelle opere, infatti, una dimensione intima, privata convive con una prospettiva universale, capace di parlare a tutti perché tutti noi nascondiamo qualcosa.

Peter Pflüger lavora con la metafora e con la concretezza dello spazio: posa gli occhi su luoghi, persone o oggetti significativi per la sua storia e interviene su di essi costruendo uno scenario su cui poi interferisce, facendo emergere quello che c’è dietro alle cose. L’artista letteralmente mette in scena, ma non tanto per creare un nuovo mondo: piuttosto per sfidare l’osservatore a guardare quello stesso mondo in modo diverso, producendo chiavi di lettura inaspettate rispetto alle intenzioni che avevano dato origine alle opere.
Per l’artista, infatti, la fotografia è “un modo per connettersi, creare un dialogo, comunicare. C’è una monumentalità senza tempo nella fotografia, che la rende molto adatta a lavorare e mettere in discussione il tempo, la memoria e il nostro rapporto con essa”.

Nella pratica di Peter Pflüger la fotografia diventa dunque un medium che permette di scavare nel passato, attivando un confronto intergenerazionale per indagarne anche gli aspetti più complessi e dolorosi grazie alla forza di immagini, capaci di veicolare con immediatezza anche quei messaggi che con le parole sarebbe più ostico comunicare.
La mostra sarà visitabile gratuitamente giovedì 20 marzo dalle ore 18:30 alle 20.00 e venerdì 21 marzo dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 18.30 alle 20.00.