Dall’estate del 2008 alla primavera del 2011 si è reso responsabile di ripetute violenze nei confronti della compagna, colpendola senza esitazione anche durante la gravidanza. La vicenda di violenza domestica è emersa nella primavera del 2011, quando la donna, dopo l’ennesimo episodio, ha trovato il coraggio di denunciare ai Carabinieri di Casalgrande gli anni di abusi subiti.

Sputi, offese e violenze: vessazioni e aggressioni fisiche e psicologiche gratuite che più di una circostanza hanno visto la donna ricorrere alle cure mediche in ospedale ove ha tenuto nascoste, probabilmente per paura, le origini delle lesioni riportate poi ricondotte dalle indagini dei carabinieri alle violenze domestiche subite. L’ultimo episodio che ha visto la donna  trovare il coraggio di denunciare le angherie subito risale al 12 marzo del 2011. L’uomo rientrato a casa alle 4.00 di notte ha aggredito la compagna colpevole di avergli chiesto dove fosse stato: sputi, offese e una serie di pugni in testa con la donna che quindi dopo la notte di violenze decideva di denunciare tutto ai Carabinieri. Alla denuncia è seguito l’allontanamento dalla casa familiare.

Quindi l’iter processuale con l’uomo, un 41enne residente a Casalgrande che è stato condannato a due anni e 2 mesi di reclusione. Condanna a cui si è aggiunta quella dell’8 ottobre 2019 per il reato di furto comminatagli dal tribunale di Modena che l’han condannato a 8 mesi di reclusione e 175 euro di multa per un furto su autovettura consumato a Formigine e altra condanna a 1 mese e 15 giorni di arresto per inosservanza del foglio di via obbligatorio dal comune di Parma. Quest’ultima condanna ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura di Parma emettere il provvedimento di cumulo pene concorrenti dovendo l’uomo scontare complessivi 2 anni e 10 mesi di reclusione e un mese e 15 giorni di arresto.

Il provvedimento è stato quindi trasmesso ai Carabinieri di Casalgrande luogo in cui l’uomo risiede, per l’esecuzione. L’altro pomeriggio i militari ricevuto il provvedimento hanno raggiunto l’uomo, lo hanno arrestato e dopo le formalità di rito lo hanno condotto in carcere per l’espiazione della pena.