Una mattina soleggiata ha accolto nella Basilica di San Pietro a Roma oltre 4.000 volontari del Movimento per la vita e Centri di Aiuto alla Vita, provenienti da tutta Italia, Europa e anche Stati Uniti, ritrovatisi per il Giubileo del Volontariato, sabato 8 marzo 2025.

Erano presenti anche tre volontarie del Centro di Aiuto alla Vita di Sassuolo che, insieme alla delegazione emiliano-romagnola di Federvita hanno partecipato in prima mattinata al passaggio della Porta Santa e quindi alla santa messa celebrata, in una San Pietro gremita, dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.

Durante la celebrazione il cardinale ha letto il messaggio che Papa Francesco aveva scritto nei giorni precedenti e che ha voluto fare arrivare al Movimento per la vita, nel 50° anniversario della sua nascita.

Una società giusta – scrive il Papa – non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili..” e ancora “Il concepito rappresenta, per eccellenza, ogni uomo e donna che non conta, che non ha voce. Mettersi dalla sua parte significa farsi solidali con tutti gli scartati del mondo. E lo sguardo del cuore che lo riconosce come uno o una di noi è la leva che muove questa progettualità.”

Ringraziando tutti i volontari venuti, tra cui giovani e bambini, scrive: “Care sorelle e cari fratelli, siete venuti da tante parti d’Italia per rinnovare ancora una volta il vostro ‘sì’ alla civiltà dell’amore, consapevoli che liberare le donne dai condizionamenti che le spingono a non dare alla luce il proprio figlio è un principio di rinnovamento della società civile. È sotto gli occhi di tutti, infatti, come oggi la società sia strutturata sulle categorie del possedere, del fare, del produrre, dell’apparire. Il vostro impegno, in armonia con quello di tutta la Chiesa, indica una progettualità diversa, che pone al centro la dignità della persona e privilegia chi è più debole. E invita a continuare a “scommettere sulle donne, sulla loro capacità di accoglienza, di generosità e di coraggio. Le donne devono poter contare sul sostegno dell’intera comunità civile ed ecclesiale, e i Centri di Aiuto alla Vita possono diventare un punto di riferimento per tutti. Vi ringrazio per le pagine di speranza e di tenerezza che aiutate a scrivere nel libro della storia e che rimangono incancellabili: portano e porteranno tanti frutti.”

Nel messaggio anche un saluto anche a Marina Casini, presidente del Movimento per la vita, che ha aperto l’incontro giubilare e un ricordo per Carlo Casini, fondatore del Movimento e da sempre impegnato in favore della vita nascente.

“Vedere tante persone, bambini, giovani e meno giovani che, come noi, condividono il valore della sacralità della vita, della bellezza e dignità di ogni vita umana fin dal concepimento è stato entusiasmante e ci ha dato nuova carica per portare nelle nostre vite di ogni giorno, in famiglia, sul lavoro, tra gli amici, nelle comunità parrocchiali e sociali la nostra testimonianza senza paura e con rinnovato coraggio. Questa esperienza ci dà la spinta per andare avanti nell’affermare che ogni vita umana è preziosa, degna di essere vissuta e che il concepito è “uno di noi” e nel cercare di supportare sempre e al meglio possibile mamme e papà che si trovano di fronte a gravidanze inaspettate e difficili.” hanno detto le volontarie sassolesi, Maria, Elena e Solange, di ritorno da Roma.