L’Azienda USL di Modena è stata tra i protagonisti della presentazione dei progetti più all’avanguardia per la salute della popolazione migrante in Emilia-Romagna, in particolare per i minori stranieri non accompagnati. L’appuntamento, tenutosi nei giorni scorsi a Bologna presso la Fondazione Lercaro, è stato organizzato dalla Regione insieme al Ministero della Salute e all’Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e Povertà nell’ambito del Progetto FAMI persone. Tra i presenti la Garante Regionale Infanzia e Adolescenza e ANCI Emilia-Romagna.
L’azienda sanitaria modenese è intervenuta illustrando il percorso dedicato all’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, esempio virtuoso di sinergia sul territorio in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e con il coinvolgimento del Comune di Modena e del Comune di Mirandola.
A raccontare il progetto sono state la referente del tavolo aziendale ‘Salute Migranti e Vulnerabilità’, Maria Paola Guiducci; Roberta Guzzo assistente sociale del Comune di Modena; Daniela Dallari, psicologa psicoterapeuta dell’Ausl di Modena; Chiara Bussetti, pediatra di comunità dell’Ausl di Modena e Lebban Naoual, mediatrice interculturale.
Nello specifico, la procedura viene attivata qualora il minore sia sprovvisto di documenti o esistano forti dubbi sull’età dichiarata, affinché l’accoglienza possa poi proseguire nei modi più adeguati. Ad attuarla è un’équipe multidisciplinare e multiprofessionale formalizzata dall’Azienda USL e composta secondo quanto previsto dalle normative nazionali e regionali: a farne parte sul nostro territorio sono un’assistente sociale, una psicologa psicoterapeuta, due pediatri e due radiologi, un mediatore interculturale. La forza del percorso si basa anche sulla collaborazione con l’Azienda Ospedaliero – Universitaria supporta il progetto in casi molto complessi quando è necessaria una valutazione di III livello che coinvolge la Pediatria e la Radiologia, tramite l’indagine “RX studio età ossea”.
Tre sono le fasi volte ad accertare l’età, procedendo per step successivi e con al centro sempre il superiore interesse del minore: il colloquio sociale, la valutazione psicologica, fino alla visita pediatrica auxologica con la possibilità di ricorrere in extra ratio all’indagine radiologica ‘RX età ossea’; l’accertamento richiede sempre il consenso del tutore del minore e la sua volontà di sottoporsi al percorso valutativo. Il minore è sin dall’inizio informato di ogni fase, in una lingua che possa comprendere e in conformità al suo grado di maturità ed alfabetizzazione.