Nel giugno dello scorso anno, un uomo era finito nei guai dopo essere stato arrestato dai carabinieri di Correggio per aver minacciato di morte la sua ex moglie. L’uomo, infatti, le aveva inviato un audio in cui la avvertiva che stava arrivando. Giunto sul posto di lavoro della donna, non potendo entrare, aveva cominciato a sbattere violentemente i pugni contro la vetrata della porta d’ingresso, urlando frasi minacciose.
Nell’occasione l’uomo, un 56enne, era stato bloccato dai carabinieri che lo trovarono in possesso di una chiave inglese in acciaio avente una lunghezza di 40 cm. Sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico per il reato di maltrattamenti in famiglia, a settembre 2024 veniva sottoposto alla misura sostitutiva del divieto di avvicinamento sempre con l’applicazione del braccialetto elettronico. Misura che l’uomo ha violato in alcune occasioni, l’ultima delle quali lo scorso 11 febbraio quando è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri di Rubiera che hanno fermato l’uomo fuori dal luogo di lavoro dell’ex moglie, in palese violazione della misura del divieto di avvicinamento.
Per questi ultimi fatti la Procura di Reggio Emilia ha ottenuto dal GIP del Tribunale l’aggravamento della misura, con l’applicazione di quella cautelare del gli arresti domiciliari, disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. I Carabinieri di Correggio, ricevuta l’ordinanza applicativa, vi hanno dato esecuzione raggiungendo l’uomo che arrestato è stato ristretto presso il suo domicilio.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.