Nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 febbraio il Consolato Mobile della Repubblica di Colombia svolge le proprie attività amministrative a favore dei cittadini colombiani e sudamericani nella sede della Provincia di Modena, che ha dato la disponibilità di due sale all’interno della propria sede.

In occasione delle attività svolte, che coinvolgono circa 200 cittadini colombiani, quasi tutti residenti in provincia di Modena, il console generale colombiano Carlos Alfredo Carretero Socha ha incontrato il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia sottolineando che «per la Provincia è un onore ospitare gli uffici e il personale del Consolato colombiano, potendo offrire un sostegno e un contributo concreto alla comunità di questo Paese residente nel nostro territorio».

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Tefa Colombia odv, che opera sul territorio modenese per promuovere uno sviluppo sostenibile equilibrato, integrando la tutela ambientale con il progresso sociale, sostenendo attività di formazione della comunità locale e realizzando programmi per migliorare la qualità della vita dei cittadini colombiani residenti nel modenese, che sono circa 1.500 (in Emilia-Romagna complessivamente sono circa 4.500).

Irma Romero, presidente dell’associazione e Rossella Caci, consulente legale che ha coordinato la realizzazione dell’iniziativa, sottolineano che «l’Ufficio mobile vuole risolvere le problematiche legate alle difficoltà logistiche di chi deve recarsi da Modena fino a Milano per svolgere pratiche amministrative, offrendo un servizio accessibile sul territorio. Il Consolato Generale di Colombia e l’associazione Tefa Colombia esprimono il loro sincero ringraziamento alla Provincia di Modena per aver reso possibile questa iniziativa, confermando così l’importanza della collaborazione tra le istituzioni».

Sono circa 20.000 i cittadini colombiani residenti nel nord Italia che, per gestire le pratiche consolari, devono recarsi alla sede consolare di Milano. Per rispondere a queste esigenze, il Consolato ha lanciato il progetto degli “uffici mobili”, portando i servizi direttamente sul territorio. L’iniziativa è nata dal contatto diretto con i concittadini di Modena e Provincia, che hanno raccontato le difficoltà legate agli spostamenti e agli orari di lavoro incompatibili con quelli del Consolato.

«Il fenomeno migratorio – proseguono l’Associazione – è in continua evoluzione, portando con sè bisogni e richieste sempre nuove, soprattutto per quanto riguarda le pratiche burocratiche. Come istituzioni, è nostro dovere prevedere e rispondere a queste nuove necessità prima che diventino disagi per i cittadini, che, se non affrontati correttamente, potrebbero ripercuotersi anche sui datori di lavoro, creando rallentamenti e perdite di tempo che potrebbero danneggiare l’intero sistema economico sottolineando l importanza di un approccio proattivo».

«L’incontro di questo fine settimana rappresenta, quindi, una tappa fondamentale per garantire i diritti e le necessità della comunità colombiana non siano solo ascoltati, ma soddisfatti in modo concreto e tempestivo. Questo evento, non è solo un opportunità di servizio, ma anche un passo verso un percorso di integrazione e inclusione reale, che contribuisce a integrare e includere i cittadini colombiani nel tessuto sociale ed economico della Provincia di Modena. Un opportunità di crescita reciproca, che dimostra come, solo attraverso la collaborazione tra istituzioni e comunità, si possa costruire una società più inclusiva e coesa».