Un ragazzo sarebbe stato schiaffeggiato e minacciato da tre giovani in seguito a un diverbio telefonico. In particolare, uno degli aggressori lo avrebbe contattato insultando pesantemente sua madre e sua sorella. Di tutta risposta, la vittima avrebbe replicato con gli stessi toni. Il giorno seguente uno dei tre gli avrebbe chiesto di scusarsi ma, ritenendo di non doverlo fare, si sarebbe allontanato. All’uscita da scuola sarebbe stato raggiunto dai tre, che lo avrebbero colpito con due schiaffi sul volto. Nei giorni successivi, dopo aver saputo che la vittima aveva sporto denuncia, i tre avrebbero anche rivolto ulteriori minacce nei suoi confronti.
L’origine dei fatti la fine del mese di novembre dello scorso anno, quando la vittima si è presentata presso la stazione dei Carabinieri di San Marino in Rio, accompagnata dai genitori, per sporgere denuncia per lesioni personali e minacce. Ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un conoscente, il quale, senza un apparente motivo, avrebbe pronunciato frasi offensive nei confronti di sua madre e di sua sorella. Sorpreso da tali affermazioni, ha dichiarato di aver risposto con toni simili. Successivamente, sarebbe stato avvicinato dallo stesso interlocutore, accompagnato da un altro ragazzo a lui noto. In quell’occasione, sarebbe stato spintonato e rimproverato per le risposte date durante la telefonata; il ragazzo avrebbe scelto di ignorare la provocazione e di proseguire con la sua giornata scolastica. Al termine delle lezioni, dopo essere uscito dall’istituto, la vittima sarebbe stata nuovamente avvicinata dai due ragazzi incontrati in mattinata, accompagnati questa volta da altri due. Il gruppo lo avrebbe colpito con schiaffi al volto, mentre uno di loro avrebbe ripreso parte dell’aggressione con un telefono cellulare. Successivamente, il video sarebbe stato inviato al padre della vittima tramite WhatsApp, accompagnato da un messaggio vocale in cui veniva intimato che, in caso di denuncia, il figlio sarebbe stato nuovamente picchiato.
Successivamente la vittima si è ripresentata in caserma, per effettuare una integrazione alla denuncia. Nello specifico dichiarava di aver ricevuto da uno dei suoi aggressori, tramite WhatsApp, vari messaggi vocali, in cui gli riferiva che lo avrebbe nuovamente picchiato perché era venuto a conoscenza della denuncia che aveva formalizzato. I vari messaggi i vocali, venivano consegnati dalla vittima ai carabinieri. Formalizzata la denuncia, i carabinieri della stazione di San Martino in Rio avviavano le indagini che, supportate da testimonianze e dal video consegnato e i messaggi ricevuti dalla vittima, consentivano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti dei tre presunti responsabili, tre giovani di età compresa fra i 19 ed i 23 anni, abitante in un comune della bassa reggiana, che venivano denunciati con l’accusa di lesioni aggravate e minacce.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.