Valle Tagliole

Sono stati ultimati i lavori di posa della cartellonistica nell’alta valle delle Tagliole, nel Parco regionale del Frignano (Alto Appennino Modenese), destinati ad attrezzare i percorsi turistici di visita dei “geositi” (principale emergenza geologico-ambientale del territorio) e dell’Ecomuseo di Tagliole.

La valle delle Tagliole, segnata dall’omonimo torrente e racchiusa tra le cime dei monti Giovo e Rondinaio a sud e i crinali che fanno capo al monte Modino a est e al monte Nuda a ovest, è uno dei territori di maggior pregio del Parco del Frignano, che ospita anche i suoi laghi più conosciuti: Santo, Baccio, Turchino e Torbido. Al centro il paese “diffuso” delle Tagliole, frazione del comune di Pievepelago, costituito da gruppi di case chiamati “casolari”. La collocazione piuttosto appartata della valle ne ha mantenuto il carattere incontaminato e l’alto valore paesaggistico, ambientale e antropologico.

In questo quadro si collocano gli interventi, coordinati dall’Ente Parchi Emilia Centrale, relativi a due progetti rivolti alla valorizzazione del territorio delle Tagliole.

Luciana Serri, presidente dell’Ente Parchi Emilia Centrale dichiara che «questi interventi mirano a valorizzare un luogo che forse non è così conosciuto, ma che comunque è di grande pregio ambientale. È un gioiellino da rendere fruibile ai visitatori. Parliamo dei geositi, ma anche dell’Ecomuseo, un intervento dal grande valore socio-culturale volto a fissare elementi identitari che rischiamo di disperdere nel tempo» mentre Lorenzo Checchi, presidente Unione dei Comuni del Frignano sottolinea che «siamo soddisfatti di questi interventi che portano i nostri territori a valorizzare le proprie peculiarità e a promuoversi sul fronte del turismo. Come nel caso dei geositi – progetto al quale come Unione abbiamo aderito volentieri – che rappresentano una caratteristica geologico-ambientale davvero unica del territorio del Frignano».

Il primo di questi, realizzato nell’ambito di un più ampio progetto della Regione Emilia-Romagna e realizzato dall’Ente Parchi in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Frignano, ha puntato alla valorizzazione dei cosiddetti “geositi” (qualsiasi località, area o territorio in cui sia definibile un interesse geologico-geomorfologico e pedologico per la conservazione) dell’alta val Scoltenna, per lo più concentrati o ricadenti proprio nella valle delle Tagliole: “Morfologie glaciali tra Monte Giovo e Monte Rondinaio” e “Monte Modino” tra i geositi di rilevanza regionale; “Deposito glaciale della Valle delle Tagliole”, “Monte Nuda” e “Valle delle Tagliole” tra i geositi di rilevanza locale. Oltre alla cartellonistica, l’intervento ha prodotto anche un docu-film informativo e una carta geo-turistica e sono state svolte attività didattico-formative presso le scuole e attività informative rivolte alla cittadinanza.

Corrado Ferroni, sindaco di Pievepelago sottolinea che «la valle delle Tagliole è un territorio molto apprezzato, con visitatori lungo tutto l’arco dell’anno. Per questo, insieme con la Regione, abbiamo negli ultimi anni lavorato sul fronte dell’accessibilità mettendo in sicurezza la relativa viabilità. Un’accessibilità che va mantenuta anche nella stagione invernale, un aspetto sul quale come Comune siamo costantemente impegnati».

lago Baccio

Luca Mordini, geologo e coordinatore scientifico valorizzazione Geositi ribadisce che «i geositi sono luoghi di particolare valenza e interesse geologico, morfologico e idrogeologico, parte del patrimonio ambientale che caratterizza il paesaggio del nostro prezioso territorio. Nell’alta Val Scoltenna e nella valle delle Tagliole sono presenti 10 geositi con elementi di geodiversità e importanti valori paesaggistici, scientifici, storici, turistici e culturali».

Il secondo progetto riguarda i pannelli dell’Ecomuseo di Tagliole posati sul territorio, invece, curati dall’associazione locale “Valle dei Briganti”, che vogliono essere soltanto un primo passo nella direzione della conservazione della storia, della cultura e delle tradizioni della piccola comunità locale della valle.

Si tratta di 16 pannelli dislocati nei vari casolari del paese, contenenti notizie sui luoghi, sulle tradizioni e sulle leggende che, integrandosi nel contesto naturale del territorio, diventano un “museo all’aperto”, contenitore della memoria e patrimonio culturale per le future generazioni. Importante, in questo, l’obiettivo di mantenere e recuperare la fitta rete di percorsi che collegavano i casolari e valorizzare gli antichi tracciati, come la “Via dei Remi” (la cui testimonianza rimane nel casolare Pian dei Remi), nata nel 1625 e tenuta in vita fino al 1791, allo scopo di fornire legname da lavoro agli arsenali di Pisa e Livorno. Alcuni dei tracciati storici sono scomparsi, altri sono diventati strade carrabili, altri ancora sono rimasti come sentieri.

Per Edda Chiari, di Ideanatura – Gruppo di lavoro Ecomuseo di Tagliole «partecipare alla realizzazione dei pannelli dell’Ecomuseo di Tagliole è stata una bella opportunità. Il nostro ruolo di guide professionali e l’esperienza maturata negli anni in progetti di valorizzazione territoriale, ci ha permesso di entrare nella realtà di una valle che può dare un interessante contributo alle proposte di turismo sostenibile di questa parte di Appennino». Anche Mauro Barbati, presidente dell’associazione “Valle dei Briganti Tagliole” interviene sostenendo che «il progetto Ecomuseo rappresenta un traguardo importante per Tagliole e un passo significativo nella valorizzazione del patrimonio storico, delle tradizioni e del folklore dell’intera vallata “taiolara”, realizzato grazie alla collaborazione dell’Ente Parchi Emilia Centrale, al supporto dell’Amministrazione comunale e alla partecipazione attiva dell’associazione Valle dei Briganti e di tutta la comunità locale».

In particolare, da Tagliole passano i sentieri CAI 535MO Tagliole-Roncoglione, 533MO Tagliole-Monte Nuda e il sentiero locale “Le antiche orme”, che collega ad anello alcuni casolari. Tagliole è raggiunto anche dall’itinerario “Chiese e Briganti” dei Sentieri della Rosa Canina.

lago Santo