Pur se ancora incompleti, sono disponibili gli esiti del monitoraggio dei primi giorni dell’evento effettuati mediante campionatori ad alto volume, strumenti di elezione per campionamenti di lunga durata, necessari per raccogliere su filtro le polveri aerodisperse da sottoporre ad indagine analitica. Trattandosi di concentrazioni in aria ambiente estremamente ridotte per poter rilevare anche minime quantità dei microinquinanti organici d’interesse occorre filtrare grandi volumi d’aria.

Sono stati anche acquisiti i filtri polvere della centralina fissa sita in viale Timavo e del mezzo mobile che è stato installato in via Premuda per l’effettuazione di una campagna di monitoraggio mensile. Poiché era possibile disporre dei filtri del giorno prima dell’incendio, il 10 febbraio, i risultati ottenuti sono utili come confronto di una situazione ordinaria tipica del periodo.

Nei primi giorni monitorati l’analisi dei dati di qualità dell’aria dalle stazioni fisse e mobili di rilevamento non evidenzia criticità: l’analisi dei dati di qualità dell’aria dalle stazioni fisse di rilevamento (la più vicina all’incendio si trova a circa 1,5 km di distanza in linea d’aria) non ha evidenziato variazioni nelle concentrazioni degli inquinanti che possano essere riconducibili all’evento. Tutti i valori degli inquinanti rilevati sono al di sotto dei limiti di legge e in linea con le concentrazioni tipiche del periodo.

Le posizioni in cui installare i campionatori alto volume sono state identificate in base alle informazioni meteorologiche del momento e le previsioni a breve (direzione del vento), in considerazione della possibilità di allaccio immediato alla fornitura elettrica e, quando presenti, prossime ad aree sensibili (scuole, ospedali, ambulatori, case di cura e di riposo ecc.).

Per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) è possibile osservare un debole incremento che si è mantenuto tale dalle prime ore di campionamento fino alla conclusione nel pomeriggio del 13 febbraio. Il benzo(a)pirene, che è l’unico idrocarburo policiclico aromatico regolamentato per la qualità dell’aria con una concentrazione media annua di 1 ng/m3, si è attestato di poco sopra al limite, per poi decrescere con il tempo.

Per quanto riguarda diossine/furani si può osservare, nel confronto tra le due giornate di campionamento, un incremento dei microinquinanti monitorati nella postazione di via XX settembre con i valori più alti registrati tra le ore 16.00 del giorno 11 e le ore 9.00 del giorno 12 febbraio, per poi scendere a valori di meno della metà nel campionamento del giorno successivo. Si osserva tuttavia che il congenere 2,3,7,8-T4CDD (tetraclorodiossina), caratterizzato dal fattore di tossicità equivalente (Teq) più alto è risultato inferiore al limite di rilevabilità strumentale. A titolo di confronto, in occasione dell’incendio occorso in via Monti Urali nel 2018, si rilevarono concentrazioni di diossine totali pari a 33.8 pg/m3, un valore cioè 100 volte superiore a quello riscontrato in occasione dell’incendio Inalca.

Per diossine e furani non sono definiti per legge concentrazioni limite in aria ambiente. Si riportano di seguito valori di riferimento proposti da organismi nazionali ed internazionali che possono permettere un confronto per valutazioni successive all’evento.

Possibili effetti sulla salute

Da una prima valutazione dei dati a disposizione non risultano richieste di assistenza sanitaria per sintomatologia irritativa o infiammatoria, presumibilmente in ragione della durata relativamente breve della fase emergenziale e delle indicazioni fornite (mantenere le finestre chiuse, non svolgere attività all’aperto in prossimità della zona interessata).
Trattandosi di esposizione di breve durata, per di più in assenza del congenere 2,3,7,8-T4CDD (tetraclorodiossina), cancerogeno, è improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone.

Arpae e Azienda Usl-Irccs di Reggio Emilia continuano il monitoraggio nell’area. Al momento le uniche misure precauzionali che si ritiene opportuno attivare consistono nel lavaggio accurato di frutta e verdura eventualmente coltivata in area prossima all’incendio, e l’areazione degli ambienti.