Felice Molino, in arte FeMo, è scomparso questa mattina all’età di 70 anni. Un artista che ha sempre celebrato la libertà nelle sue opere e nella sua vita. Un pittore, uno scultore, un organizzatore di eventi, ma soprattutto un uomo appassionato.

Nato a Vasto il 12 settembre 1954 e cresciuto nel cuore del quartiere Santa Maria, FeMo aveva scelto Medicina come sua città adottiva dal 1977, vivendo nella frazione di Villa Fontana. È scomparso oggi, la mattina del 18 febbraio 2025, nell’ospedale civile di Cesena.

Lo scorso 14 febbraio, dopo un grave incidente stradale avvenuto a Medicina in via San Vitale ovest, era stato trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale di Cesena. Sembrava esserci una speranza di recupero, ma un arresto cardiaco ne ha tragicamente causato la sua morte.

A Medicina, FeMo era una figura di riferimento per il suo impegno artistico e sociale. Le sue iniziative, come l’Estemporanea di pittura a Villa Fontana e l’Estemporina dei piccoli a Medicina, hanno contribuito alla vivacità culturale del territorio; così come le sue sculture e quadri hanno impreziosito vari angoli della città. La sua collaborazione nei progetti di riqualificazione dei parchi locali, arricchiti con le sue opere, è un altro esempio del suo desiderio di lasciare un’impronta duratura nel paesaggio urbano.

Negli ultimi anni, si era concentrato su nuovi progetti come il Riciclo Art, una riflessione artistica e sociale sul recupero dei materiali e sulla “resistenza” contro lo spreco. Il suo lavoro era un atto di passione, attraverso il quale cercava di trasmettere un messaggio di rinnovamento e rinascita.

Le sue opere hanno viaggiato più di lui: Ortona, Montesilvano, Rio de Janeiro, New York. Tuttavia, FeMo rimaneva un artista di strada, sempre vicino alla sua gente. Fedele alle sue origini, sia quelle di Vasto che quelle di Villa Fontana, viveva con umiltà e senza pretese, con il sogno di lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva, attraverso l’arte che tanto amava.

Il Comune di Medicina e tutta la Comunità piangono la sua scomparsa e ricordano la sua preziosa eredità artistica e umana.

«Oggi ci lascia un amico e onestamente siamo in molti a non riuscire ancora a crederci» – afferma il Sindaco Matteo Montanari – «Per noi FeMo aveva più vite di un intero gattile. Nonostante i tanti problemi di salute degli ultimi anni, alla fine riusciva sempre a riprendersi spinto dal suo entusiasmo. Lo trovavi spesso in giro a lavorare con pennelli, ceramiche, lamiere e cartoni. Mi ricorderò sempre quando nel 2023 abbiamo evacuato le case vicine al torrente Gaiana, compresa la sua. Non c’è stato modo di farlo uscire finché non ha terminato l’opera che stava dipingendo. L’ispirazione l’aveva colto proprio nel pieno dell’alluvione».