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“Un disastro di fronte al quale Reggio deve reagire senza perdere un solo posto di lavoro, rimettendo in piedi uno dei più importanti poli di lavorazione della carne e della logistica pasti di tutto il Nord Italia. Questo da oggi deve essere l’impegno di tutti e per questo chiediamo che la Regione e le Istituzioni locali scendano in campo con la forza e l’autorevolezza necessarie per una visione d’insieme che si traduca in una sola parola: reindustrializzare e tenere la produzione nel nostro territorio, anche guidando la ricerca di eventuali siti idonei alla ripartenza”.
Così Gaetano Capozza (segretario Fit Cisl Reggio Emilia) e Roberto Pinotti (Fai Cisl Emilia Centrale) commentano il rogo che in via Due Canali ha raso al suolo i quartier generali reggiani di Inalca, Gescar e di Quanta Stock, principale fornitore di Cir Food, con oltre 29 milioni di kg di prodotti freschi, surgelati e secchi consegnati ogni anno nel circuito della ristorazione che serve i principali ospedali del Nord e della nostra provincia oltre alle mense scolastiche e alle strutture protette.
“Parliamo di circa 400 lavoratori complessivamente coinvolti. Poco meno di 100 in Quanta, 110 nel polo logistico Inalca gestito da Fabbrica del Lavoro Srl, oltre 100 unità dentro allo stabilimento Inalca e altre 100 in servizio alla Gescar, realtà del gruppo Inalca, andata anch’essa distrutta – proseguono i due sindacalisti –. Persone che hanno bisogno di avere risposte certe e sostenibili in merito alla loro ricollocazione in altri impianti e alla gestione, inevitabile, degli ammortizzatori sociali, che è già in fase di discussione anche con la parte confindustriale. Persone cui dobbiamo garantire che il loro posto ritornerà e resterà a Reggio Emilia, attraverso un progetto di reindustrializzazione che permetta al territorio di riattivare questo polo con tempi certi e tutto il sostegno istituzionale. Non possiamo permettere fughe in avanti che rendano definitive le delocalizzazioni”.
IL SUMMIT DI DOMANI
Gescar e Inalca stanno già chiedendo disponibilità ai lavoratori per il trasferimento nei siti di Pegognaga (Mn), Castelvetro (qui confluirà l’attività del disosso bovino) e a Piacenza. Fabbrica del Lavoro sta valutando la cassa per tutto il personale dell’appalto logistico Inalca. Informazioni più puntuali emergeranno all’incontro in programma domani, in uno spazio che sta ricercando il Comune di Reggio Emilia, tra le parti sociali e i lavoratori di Gescar e Inalca.
NATURA DEL ROGO E SISTEMI ANTINCENDIO
Circa le origini dell’incendio, ovviamente la palla è nella metà campo degli inquirenti e a nulla rilevano le indiscrezioni continue di queste ore. “Senza dubbio chiediamo che venga fatta grande chiarezza sulla natura dolosa o meno del rogo e sul corretto funzionamento dei sistemi antincendio. Due elementi indispensabili per determinare non solo cosa è accaduto ma per porre le basi di un solido e trasparente progetto di ripartenza”, evidenziano Capozza e Pinotti.
TEMPI LUNGHI. OCCORRE UNA BONIFICA
“Quello che preoccupa, ora, sono i tempi. L’area del rogo sarà necessariamente sottoposta al fermo per le indagini e per gli accertamenti ambientali, solo dopo si potrà parlare di una eventuale bonifica. Bonifica che appare necessaria per restituire a Reggio questo quadrante produttivo che si trova nel cuore della città, sia per permettere l’insediamento delle nuove attività. Ecco a cosa ci riferiamo quando parliamo di visione d’insieme: la capacità di favorire la ripartenza ordinata di un polo che a tutti gli effetti è strategico per Reggio. Cisl, come tutto il fronte sindacale, è pronta a fare la sua parte”, chiosano Fit Cisl e Fai Cisl Emilia Centrale.