Il Comitato Territoriale Iren di Reggio Emilia e BET SHE CAN annunciano la conclusione con grande partecipazione e risultati significativi del progetto “L’Età di Mezzo – Cambio Pelle”.

Il progetto ha coinvolto tre classi delle Medie degli istituti comprensivi Kennedy e Manzoni di Reggio Emilia, accompagnando ragazze e ragazzi nel delicato passaggio all’adolescenza, con l’obiettivo di esplorare il proprio potenziale nel prendersi cura dell’ambiente, di avviare una riflessione sui legami tra identità propria, costruzione del “sé” e il fast fashion, con un focus sull’impatto ambientale delle scelte di consumo frenetico, diventando veri e propri protagonisti del cambiamento.

Di seguito alcuni commenti :

“Ho capito che tutti siamo diversi e va bene così” – Irene, 10 anni

“Sono felice di aver ascoltato” – Nicolò 11 anni

“Mi è piaciuto il modo in cui abbiamo collaborato, mi sono sentita me stessa, ho provato molte emozioni” – Giada, 11 anni

I numeri del progetto

Oltre ai 70 ragazzi e ragazze, alle 8 insegnanti coinvolti direttamente negli atelier, e alle loro famiglie, l’impatto indiretto ha raggiunto circa 2.100 giovani, comprendendo gli altri studenti degli istituti Kennedy e Manzoni e quelli delle scuole primarie partecipanti all’Open Day del Kennedy.

Un percorso tra emozioni e sostenibilità

Il progetto si è sviluppato attraverso tre atelier per ciascuna classe, progettati ed implementati insieme alla cooperativa PANTA REI Servizi Educativi. Guida, tramite questo percorso, le ragazze e i ragazzi nella trasformazione creativa di abiti non più utilizzati, che diventano vere e proprie “tele bianche” su cui riversare riflessioni, emozioni e pensieri:

  • Primo atelier: Riflessione sui legami tra identità personale e consumo consapevole, con un focus sull’impatto ambientale del fast fashion. Un gioco di carte “IO-TU”, ideato appositamente, ha creato momenti di condivisione per esplorare come ragazzi e ragazze percepiscono sé stessi e le relazioni con gli altri.
  • Secondo atelier: I partecipanti hanno trasformato vecchie magliette in capi personalizzati, sperimentando il ruolo di stilisti e “firmando” le loro creazioni uniche.
  • Terzo atelier: Conclusione del percorso con attività introspettive e la personalizzazione finale delle magliette, arricchite da un “pensiero segreto, un desiderio o un sogno” scritto su un’etichetta nascosta all’interno della maglietta.

Principali risultati e indicatori

Il confronto emotivo, in particolare del primo atelier, ha avuto un alto impatto e gradimento soprattutto tra i ragazzi (30% di loro ha posizionato il gioco “IO-TU” nelle attività preferite rispetto ad un 16% per le ragazze), forse meno abituati a esplorare il proprio mondo interiore.

La motivazione dominante nella scelta di capi personali resta dopo questo percorso quelle legate all’espressione della propria personalità / emozioni (indicata da oltre l’80% dei partecipanti). Invece, consolidando il dato rispetto alla scelta dell’acquisto motivata dettami della moda o degli influencer, prima del percorso il 53% sceglieva in base a questi criteri – questa percentuale si abbassa al 33% al termine del percorso il 27%.

 

Un modello replicabile per il futuro

Grazie al supporto del Comitato Territoriale IREN di Reggio Emilia, è stato prototipato un kit didattico contenente il gioco “IO-TU”, il libro-progetto “L’Età di mezzo” e materiali per attività creative, che sarà utilizzato per diffondere il modello in altre scuole e biblioteche municipali in Italia.

Simona Cicatiello, Vicepreside dell’IC Kennedy, ha commentato: “Non mi aspettavo l’entusiasmo crescente di ogni incontro. Questo progetto ha unito sostenibilità, introspezione e relazioni in modo intelligente.”

 

L’augurio delle ragazze e ragazzi per le prossime edizioni del L’età di mezzo – Cambio pelle”

Alla domanda “Avete un messaggio per le ragazze e i ragazzi dei prossimi gruppi, in altre scuole italiane?”, ripostiamo alcuni consigli:

Esprimetevi senza vergogna, parlate e poi, se c’è, vi passa – Beatrice, 11 anni

Siate concentrati! – Gianluca, 11 anni

Quello che ho scoperto di me e che mi porto da questa esperienza è che le cose che pensavo non fossero normali alla mia età erano supernormali – Sofia, 10 anni