A cento anni dalla nascita, Reggio Emilia torna a riflettere su uno dei suoi figli più autorevoli e che maggiormente hanno lasciato un segno forte e ancora oggi assai evidente nella politica, nell’amministrazione pubblica, nella cultura e nell’innovazione della città. E, parimenti, nel modo – un’idea che è anche un metodo – di ragionare con intelligenza illuminata e aperta integrando cultura e innovazione con il pensiero politico e amministrativo per la città.

Si tratta di Renzo Bonazzi, sindaco di Reggio Emilia dal 1962 al 1976, senatore della Repubblica dal 1976 al 1987, protagonista di spicco della stagione del riformismo emiliano del secondo Novecento. Era nato nel 1925 e la sua lunga vita, conclusasi nel 2010, con solida coerenza è stata dedicata al bene comune, anche nei diversi incarichi politici, in seno al Pci, e istituzionali nazionali ricoperti o quando si è trattato di incidere sulla città, tra anni Sessanta e Settanta, costruendo nuovi modelli di welfare, di educazione, di urbanistica e di organizzazione amministrativa, valorizzando le competenze tecniche e culturali associate a quelle politiche.

 

Renzo Bonazzi. L’uomo, il sindaco, l’intellettuale è il titolo della giornata di studi che si svolgerà sabato 8 febbraio 2025 nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, promossa da Comune di Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Anpi e Istoreco per approfondire la conoscenza della figura di Bonazzi e ripercorrere aspetti del suo impegno pubblico all’interno dell’orizzonte del riformismo emiliano.

Questo il programma della giornata:

ore 9.30

Indirizzi di saluto

Marco Massari sindaco di Reggio Emilia, Arturo Bertoldi presidente Istoreco, Ermete Fiaccadori presidente Anpi di Reggio Emilia

coordina
Nando Rinaldi dirigente dei Servizi culturali del Comune di Reggio Emilia

interventi di                                                                                                            Carlo De Maria, Università di Bologna – Il Partito comunista e il riformismo emiliano nel Novecento; Laura Artioli, ricercatrice indipendente – Si può vivere qui e nel mondo. Appunti per una biografia di Renzo Bonazzi; Mirco Carrattieri, Liberation Route Italia – Giovani e guerre. Genealogie del comunismo reggiano; Alberto Ferraboschi, Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia – Un laboratorio di welfare locale. Renzo Bonazzi tra autonomie e decentramento; Lorenzo Manera, Università di Modena e Reggio Emilia – Renzo Bonazzi tra neoavanguardia e approccio educativo reggiano; Giampiero Lupatelli, Caire – L’urbanistica riformista di un sindaco riformatore; Chiara Torcianti, Istoreco – Reggio caput mundi? Bonazzi e le strategie di internazionalizzazione della città

 

Il convegno s’inserisce all’interno di un programma di iniziative promosso dagli stessi Comune di Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Istoreco e Anpi in occasione del centenario della nascita di Bonazzi.

Una ricorrenza, questo centenario, per ricercare e andare oltre gli aspetti meramente celebrativi, operando per la conservazione e promozione del lascito politico-culturale di Bonazzi. A tale scopo è stato intrapreso un percorso per la valorizzazione del patrimonio documentario legato a Bonazzi, a partire dalla donazione alla Biblioteca Panizzi dell’archivio Bonazzi, attualmente in corso di perfezionamento e per la quale si ringraziano gli eredi, Alessandro e Federico Bonazzi, per il generoso gesto di donazione. E’ poi in preparazione una biografia, curata dalla storica Laura Artioli, che consentirà di delineare per la prima volta il profilo biografico di Renzo Bonazzi.

All’interno di questo percorso si colloca dunque la giornata di studi che propone un approfondimento sulla figura di Bonazzi nella sua triplice dimensione: quella biografica, quella dell’amministratore pubblico e quella dell’intellettuale. In effetti, Bonazzi appartiene a quella generazione – segnata dalla guerra e dall’impegno per il rinnovamento dell’Italia postbellica – e ad una cultura politica – quella del Partito comunista – in cui attività pubblica, militanza politica e impegno culturale si intrecciano strettamente.

 

RENZO BONAZZI E LA SUA CITTÀ – CENNI BIOGRAFICI, IDEE, AZIONI

Gli anni in cui Renzo Bonazzi fu sindaco di Reggio Emilia, dal 1962 la ‘76, coincisero con quelli della neo-avanguardia e dell’innovazione in campo culturale, sociale ed educativo, anni densi di vivacità e impegno civile. Dei fermenti e della spinta innovativa che proveniva dalla società, Bonazzi fu interprete lucido, colto e concreto. Al culmine della sua azione politica e amministrativa troviamo, non a caso, la nascita e lo sviluppo delle Scuole d’infanzia: un’esperienza che proietterà Reggio all’attenzione internazionale.

Negli anni della sua amministrazione nascono, a buon diritto annoverabili fra i servizi per il Sociale, l’Azienda consortile gas-acqua (1973) e l’Azienda consortile trasporti (1975), si apre il nuovo arcispedale Santa Maria Nuova, si realizzano nuovi impianti sportivi.

Nel ’67 vengono varati il Piano regolatore generale firmato da Giuseppe Campos Venuti e Osvaldo Piacentini, e i piani Peep di edilizia popolare.

Ricevono nuovi e decisivi impulsi le attività teatrali e musicali (nasce ‘Musica/Realtà’), si reinventa e riorganizza l’attività museale; sotto la sua amministrazione nascono le prime scuole dell’Infanzia comunali Robinson Crusoe e Anna Frank. A Reggio cominciarono ad essere di casa intellettuali come Dario Fo e lo psichiatra Gianni Jervis. Erano gli anni dell’affermazione del poeta Corrado Costa e del pittore Vittorio Cavicchioni, per citare alcuni dei letterati e artisti più significativi frequentati da Bonazzi.

Reggio smetteva di essere un borgo e intraprendeva la strada difficile ed entusiasmante dell’essere città.

Avvocato, dalla fine degli anni Cinquanta e fino al 1962 Renzo Bonazzi era stato assessore al Personale e poi al Bilancio con Cesare Campioli, il sindaco della Liberazione e della ricostruzione post bellica; in giunta erano suoi colleghi fra gli altri Lidio Artioli, Dino Felisetti, Franco Boiardi, Alberto Galaverni.

Poi l’elezione a sindaco.

Nelle sue giunte si ricordano fra gli assessori Lidia Greci, gli stessi Felisetti e Boiardi, Giuseppe Gherpelli, Ermanno Borghi, Ermete Fiaccadori, Umberto Venturi, Giuseppe Soncini, Natale Bassoli, Walter Sacchetti, Emilio Severi, Elio Canova, Lanfranco Pasquali, Giulio Bigi, Otello Montanari, Angelo Pisi…

A proposito di cultura e sperimentazioni della neo-avanguardia, a Reggio Emilia sono questi i tempi del ‘Gruppo 63’, con Nanni Balestrini, Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Adriano Spatola, Attilio Bertolucci, Corrado Costa, Nanni Scolari, Renato Barilli e altri. Sono i tempi in cui il Living Theatre produsse a Reggio Emilia l’opera “Frankestein”; grandi musicisti quali Luigi Nono, Claudio Abbado, Maurizio Pollini, il Quartetto Italiano, presero parte a “Musica/Realtà”. In quel contesto, venne organizzata la grande mostra dedicata a Schoenberg e a Escher. Sempre in quegli anni, l’archivio del filosofo Antonio Banfi venne donato alla città e venne creato l’Istituto Banfi; fu il periodo nel quale, dopo il ritorno alla gestione pubblica del Teatro Municipale avvenuta alla fine degli anni Cinquanta, anche le Biblioteche divennero istituzioni aperte e decentrate; i Musei rilanciarono la propria attività; il poeta Rafael Alberti, in fuga dalla dittatura spagnola, offrì alla città frequenti incontri pubblici di poesia; Loris Malaguzzi diede vita al progetto delle Scuole comunali d’infanzia.

Inoltre, in quegli stessi anni Reggio Emilia si apre a nuovi orizzonti internazionali con l’idea innovativa di rendere protagonista delle relazioni internazionali la realtà reggiana. In primis si ricorda l’adesione alla lega delle città gemellate e successivamente l’esperienza di solidarietà popolare e concreta con il Vietnam ed infine l’apertura della solidarietà civica con i movimenti di liberazione dell’Africa lusofona, in particolare con la Frelimo mozambicana. Con queste iniziative sono gettate le basi per le attuali politiche ed esperienze in ambito internazionale portate avanti dalla città di Reggio.

Nel ’76, Renzo Bonazzi viene eletto senatore, carica che ricopre per due mandati, fino all’87: fra l’altro si occuperà autonomia degli enti locali e sviluppo della finanza locale. Nello stesso anno diviene consigliere di amministrazione della Cassa di risparmio e nell’89 viene eletto vicepresidente dell’Associazione nazionale Comuni d’Italia (Anci). Nel ’95 e ’96 è presidente de I Teatri.

La Città di Reggio Emilia – si leggeva nel manifesto di cordoglio affisso dal Comune, alla scomparsa di Renzo Bonazzi – gli sarà sempre riconoscente per l’impegno appassionato e intelligente nell’amministrazione del bene comune e nei confronti di tutti i cittadini”.

 

Per informazioni

Polo archivistico tel. 0522 456125 chiara.torcianti@istoreco.re.it

Biblioteca Panizzi tel. 0522 456056 francesca.vantini@comune.re.it