Ristretto agli arresti domiciliari perché nel novembre 2023, in concorso con altre persone, si era reso responsabile di rapina aggravata ai danni di un minore di 15 anni, è stato condannato a 2 anni, 7 mesi e 20 giorni di reclusione oltre al recupero della pena pecuniaria della multa di 2167 euro. L’altro ieri i carabinieri lo hanno raggiunto a casa e accompagnato in carcere.

Era il 3 novembre del 2023 quando la vittima, ignaro di ciò che gli sarebbe potuto accadere, si era accordato con un altro ragazzo che aveva conosciuto da qualche mese, per vedersi a Boretto e trascorrere una serata insieme. Si era quindi recato a Boretto, parcheggiando la sua Citycar per salire nell’auto con a bordo l’amico e altri due giovani  sconosciuti. Successivamente l’auto, condotta dall’odierno condannato, con la vittima a bordo, partiva verso Brescello dove, secondo quanto fatto credere al 15enne, avrebbero incontrato alcune amiche che li stavano aspettando.

Giunta in un parcheggio l’auto veniva fermata ed il ragazzo preso a pugni in testa e derubato del telefono cellulare e delle chiavi della Citycar. Il conducente dell’auto, oggi condannato, minacciava la vittima di ucciderlo con un machete che riferiva di avere all’interno della sua macchina e che effettivamente la vittima aveva notato poco prima entrando nell’autovettura. Insultato, e minacciato il minore, in aperta campagna, veniva gettato fuori dall’auto e preso a calci e pugni. Non sapendo come fuggire, si buttava dentro ad un canale alto qualche metro che si trovava al margine della strada, affinché gli aggressori desistessero dalle loro azioni violente. In ultimo, prima di andare via lo minacciavano dicendogli che, se si fosse alzato prima che avesse visto scomparire le luci della loro autovettura lo avrebbero ammazzato.

Con molta fatica il minore riusciva a raggiungere una vicina abitazione e chiedere aiuto. Quindi l’allarme ai soccorsi che intervenivano sul posto con una pattuglia dei Carabinieri di Gattatico ed un’ambulanza, che accompagnavano la vittima in ospedale. Da lì veniva poi dimesso con una prognosi di 7 giorni. Quindi la denuncia dei genitori della vittima presso i carabinieri della stazione di Gualtieri i quali, a seguito di indagini, con l’accusa di rapina, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi, denunciavano alla Procura di Reggio Emilia il conducente dell’auto, un 20enne. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Gualtieri otteneva dal GIP, nell’aprile del 2024, l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

A seguito dell’iter processuale, con giudizio abbreviato, il 24 ottobre 2024, definitiva l’8 gennaio scorso, il 20enne veniva riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia e condannandolo alla pena di anni 2 mesi 7 e giorni 20 di reclusione, oltre al recupero della pena pecuniaria della multa di 2167 euro. L’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, il 24 gennaio scorso ha emesso l’ordine di carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito l’altro ieri  dai Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto.