Un’eccellenza non solo nazionale, ma anche a livello europeo. È quella rappresentata dalla rete dei Servizi specialistici territoriali e ospedalieri dedicati alle demenze della nostra provincia, gestiti dall’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. A confermarlo è la visita di una delegazione dell’Azienda Sanitaria Universitaria di Trieste (ASUGI) che questa settimana ha conosciuto i servizi e i luoghi di cura più importanti sul territorio. Nei tre giorni di visita sono stati organizzati anche alcuni seminari dedicati all’approfondimento del modello organizzativo e alla conoscenza delle tante progettualità realizzate in questi anni, che hanno portato al riconoscimento di Modena come ‘Comunità amica delle persone con demenza’ secondo il modello internazionale delle ‘Dementia Friendly Communities’.

In particolare, la delegazione, composta da medici neurologi e geriatri, infermieri, psicologi e funzionari regionali insieme a rappresentanti delle associazioni dei familiari, è stata accolta martedì dal dottor Andrea Fabbo, Direttore della Geriatria Territoriale e Direttore sociosanitario dell’Azienda USL di Modena, e dalla dottoressa Rita Minozzi, coordinatrice infermieristica della UOC. Oltre alla visita dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze  (CDCD) sia territoriali che ospedalieri della città di Modena, la delegazione è stata ospite dei servizi specialistici quali il Centro Diurno ed il Nucleo Alzheimer presso la CRA 9 Gennaio, il nucleo ospedaliero ad alta intensità assistenziale di Villa Igea (Nodaia)  e ha approfondito dal vivo i  progetti di comunità strutturati in collaborazione con l’AUSL di Modena quali il ‘Co-housing’ di Cà Nostra, il Meeting Center (Centro di incontro per persone con demenza ed i loro familiari) realizzato in collaborazione con l’associazione ‘GP Vecchi’ e le Palestre della Memoria dedicate alla prevenzione del decadimento cognitivo.

Nella giornata di mercoledì, la delegazione è stata ospitata anche all’Ospedale Civile di Baggiovara dove ha incontrato il dottor Andrea Lombardi in Rappresentanza della Direzione sanitaria, il prof. Marco Bertolotti, Direttore della Geriatria, la dottoressa Francesca Neviani, responsabile del CDCD della UO di Geriatria, la dottoressa Caterina Rontauroli responsabile riabilitazione ortogeriatrica e cure palliative e il dottor Emilio Martini responsabile Ortogeriatria; la prof.ssa Jessica Mandrioli, Direttrice della Neurologia e la dr.ssa Annalisa Chiari e prof.ssa Giovanna Zamboni, Referenti del CDCD della UO di Neurologia, il dottor Simone Salemme della Neurologia. I visitatori sono stati accompagnati nei luoghi clinici e della ricerca dei reparti di Neurologia e Geriatria.

La struttura complessa Disturbi cognitivi e demenze svolge un lavoro di regia provinciale sul percorso delle persone con demenza nelle tre aziende sanitarie presenti in provincia di Modena: Ausl, Aou e nuovo Ospedale di Sassuolo – afferma il dottor Andrea Fabbo -. A questo coordinamento provinciale afferiscono anche i Comuni (in particolare i servizi sociali) e le associazioni di pazienti e familiari che lavorano su progetti integrati. Fin dall’avvio del progetto regionale demenze (DGR 2581/99) e del progetto Cronos (2000), poi ripreso dall’applicazione del Piano Nazionale Demenze (2014) con la DGR 990/2016, si è gradualmente potenziata in tutta la provincia di Modena una forte attenzione alla necessità di creare una rete diffusa territoriale per la gestione delle persone con demenza e delle loro famiglie con la scelta di realizzare un Centro per i Disturbi Cognitivi (CDCD) in ogni Distretto. Questa azione si è realizzata anche attraverso una buona integrazione con la rete dei servizi, le associazioni di volontariato e l’ospedale e la creazione di un modello assistenziale basato sul coinvolgimento, fin dalla diagnosi, del medico di medicina generale. Contemporaneamente si è realizzato in questi anni lo sviluppo di servizi specialistici (NODAIA Villa Igea, Nuclei Demenze per assistenza residenziale temporanea nelle CRA e Centri Diurni Demenze) per rispondere alla vera emergenza del problema demenze, i disturbi comportamentali (BPSD), e ridurre ricoveri ospedalieri inappropriati e istituzionalizzazione precoce”.

“L’offerta di servizi che l’Azienda Ospedaliero Universitaria mette in campo per le persone con Demenza, è strutturata sulle due UOC di Neurologia e Geriatria – affermano la Dott.ssa Francesca Neviani, Centro Disturbi Cognitivi della Geriatria e la dott.ssa Annalisa Chiari, Centro Disturbi Cognitivi Neurologia ed è rivolta sia a pazienti con esordio giovanile di malattia sia a pazienti anziani e fragili. Oltre all’attività diagnostico-terapeutica e di gestione dei disturbi del comportamento in un contesto di II livello e di respiro provinciale, in rete con i CDCD del Territorio, le due UOC si caratterizzano per la ricerca e l’attività di consulenza all’interno dei due presidi ospedalieri cittadini, per i pazienti ricoverati che presentano stati confusionali e disturbi del comportamento.  Entrambe sono partner nello sviluppo di un importante progetto, il Dementia Friendly Hospital, insieme a Federazione Alzheimer. L’UO di Geriatria dispone, inoltre, di un reparto per acuti e di un Percorso dedicato al paziente anziano con frattura di femore (Ortogeriatria e Riabilitazione Ortogeriatrica). In questi reparti di centrale importanza è la prevenzione ed il trattamento del delirium principalmente tramite approccio non farmacologico evitando l’utilizzo di contenzioni fisiche e minimizzando l’uso di psicofarmaci. Infine nella UO di geriatria è presente un nucleo di Cure Palliative comprensivo di una Snoezelen Room da poco inaugurata che servirà di supporto nei percorsi che coinvolgono persone con demenza terminale. Il Centro di Neurologia Cognitiva nel corso degli anni si è specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti con disturbo cognitivo ad esordio giovanile, con manifestazioni cliniche atipiche, e con sintomi clinicamente lievi, offrendo un percorso diagnostico sofisticato per la diagnosi differenziale e per la diagnosi precoce di malattia. Ciò ha reso possibile la partecipazione del Centro a numerose sperimentazioni cliniche con farmaci in grado di modificare l’evoluzione della malattia di Alzheimer e della Demenza fronto-temporale. Il Centro si distingue inoltre per la forte vocazione alla ricerca volta alla comprensione dei meccanismi biologici di malattia ed al miglioramento della diagnosi e del trattamento dei pazienti, promuovendo direttamente numerosi progetti”.