Un’esperienza unica che ha unito arte, cura e consapevolezza corporea giunge questa settimana alla fine del suo percorso. Oggi pomeriggio, 24 gennaio alle ore 18.00, presso la palestra dell’Ospedale di Baggiovara, si è tenuta la restituzione finale di “Tracce di Frida: il corpo resiliente”, un innovativo progetto nato dalla collaborazione tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Modena e la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto. Ideato dalla coreografa Lara Guidetti nell’ambito del più ampio progetto di Umanizzazione delle cure dell’AOU di Modena, il laboratorio è stato pensato per donne che affrontano le sfide quotidiane delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) e delle loro complicanze chirurgiche e reumatologiche. Il Laboratorio si è svolto in un luogo destinato alla cura, non in un teatro o in una sala per la danza perché il suo obiettivo è quello di costruire una terapia della dignità in cui il punto di riferimento è il paziente, non la sua malattia. L’evento sarà un momento di celebrazione e riflessione, con la proiezione di un video racconto realizzato dal regista Andrea Mafrica, che documenta il percorso svolto dalle partecipanti, e l’esposizione degli autoritratti da loro creati, ispirati all’opera della celebre artista messicana Frida Kahlo.
A seguire, il Direttore Generale dell’AOU Claudio Vagnini, la coreografa Lara Guidetti, le dottoresse Angela Bertani (Gastroenterologia) e Gilda Sandri (Reumatologia), il Presidente del CCN/Aterballetto, Azio Sezzi, e le stesse partecipanti hanno preso la parola per condividere i risultati e le emozioni di questa esperienza straordinaria. Con loro presenti anche la dottoressa Giovanna Fabbri, Direttore della Medicina Riabilitativa, la dottoressa Paola Cavallini, Coordinatrice dei Fisioterapisti. Saranno presenta anche Francesca Maletti, Vicesindaca e Assessora a Sanità e servizi connessi del Comune di Modena e Andrea Bortolamasi, Assessore a Cultura, Industrie culturali e creative, Turismo, Centro storico, Promozione della città, Sport, Politiche giovanili del Comune di Modena.
“Tracce di Frida: il corpo resiliente” è un progetto che ha unito l’arte della danza con l’attenzione medica multidisciplinare, coinvolgendo dodici donne con MICI che hanno subìto interventi di chirurgia addominale maggiore e convivono con complicanze reumatologiche, come le spondiloartriti assiali e periferiche. Attraverso otto incontri della durata di due ore, guidati dalla coreografa Lara Guidetti presso la palestra di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale di Baggiovara, le partecipanti hanno intrapreso un percorso di esplorazione corporea e creativa. La danza è stata utilizzata come mezzo per ritrovare una connessione positiva con il proprio corpo, spesso segnato dalla malattia e dagli interventi chirurgici. Il movimento, la consapevolezza corporea e il gioco sono diventati strumenti per alleviare i sintomi, ridurre lo stress e migliorare la percezione di sé. La figura di Frida Kahlo, che ha trasformato il suo dolore fisico e interiore in un linguaggio artistico universale, ha rappresentato una guida simbolica e poetica per le partecipanti, ispirando la creazione di autoritratti durante il percorso.
Malattie infiammatorie croniche intestinali: una sfida complessa e multidisciplinare
Le MICI, che comprendono la Malattia di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa, sono malattie autoimmuni a decorso intermittente che colpiscono prevalentemente giovani adulti, con un impatto significativo sulla qualità della vita. Si stima che in Italia circa 250.000 persone convivano con queste patologie, caratterizzate da sintomi debilitanti come dolori addominali, diarrea cronica e complicazioni extra-intestinali. Presso il Centro MICI dell’AOU di Modena, un team multidisciplinare composto da gastroenterologi e reumatologi segue oltre 2.000 pazienti, fornendo un percorso integrato di diagnosi, trattamento e supporto. Di questi circa il 33% ha sia i MICI che le spondiloartriti. Tra questi 2000 pazienti, circa il 35% è in terapia biotecnologica e molti hanno accesso a trattamenti innovativi grazie alla partecipazione a studi sperimentali. Le MICI, nelle forme più gravi, possono richiedere interventi chirurgici e associarsi a condizioni come le spondiloartriti enteropatiche, che interessano articolazioni e tessuti molli. Il progetto “Tracce di Frida” ha cercato di affrontare questa complessità, mettendo al centro il benessere globale delle pazienti, sia fisico che emotivo.
Il ruolo del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto
La FND/Aterballetto si propone di stimolare la diffusione di una cultura della danza e della sua connessione con altri ambiti della società contemporanea, in Italia e all’estero. Questo comporta una continua attività di ricerca e sviluppo, svolta con numerosi partner, in ambito di innovazione tecnologica e fragilità sociale. Direttamente collegata è la partecipazione a progettazioni europee, come la creazione di spettacoli per lo schermo, o per i visori in realtà virtuale, per l’infanzia, o con interpreti disabili oppure “over 65”. Aterballetto si distingue per la sua capacità di mettere in dialogo la danza con tematiche sociali della contemporaneità: dal rapporto con il corpo dei più giovani, alla riscoperta del corpo e delle sue capacità estetiche ed espressive nella maturità e nell’invecchiamento. “Tracce di Frida” – pur realizzandosi in un contesto specifico – risponde perfettamente a questo approccio innovativo, unendo la pratica artistica alla ricerca sul benessere psicofisico. Questo progetto testimonia come l’arte possa contribuire concretamente al superamento di barriere, alla creazione di consapevolezza e al miglioramento della qualità della vita per persone che affrontano situazioni di fragilità.