Il 25 gennaio 2025 si terrà l’inaugurazione di due dispositivi che ricorderanno le vite di due scandianesi vittime della barbarie della Seconda Guerra Mondiale
Giacomino Prandi aveva solo 19 anni quando fu strappato alla sua terra, Pratissolo, e deportato nei lager nazisti, dove perse la vita in condizioni disumane. Guerrino Ferrari, giovane fornaio di Cacciola, non ebbe un destino diverso: catturato dopo l’8 settembre 1943, trovò la morte in Germania sotto i bombardamenti alleati. Le loro storie, insieme a quelle di migliaia di altre vittime della deportazione, rappresentano un tassello irrinunciabile della memoria collettiva che il 25 gennaio sarà onorata a Scandiano con la posa di due Pietre d’Inciampo.
Nell’ambito della rassegna “Generazioni Resistenti”, dedicata all’Ottantesimo anniversario della Liberazione, questo evento non è solo un atto commemorativo, ma un invito a riflettere sui valori di libertà e giustizia, attraverso la memoria di chi li ha visti calpestati.
Le Pietre d’Inciampo, ideate dall’artista Gunter Demnig, sono piccole targhe in ottone fissate su sanpietrini e collocate davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalle vittime della deportazione.
Programma della giornata
- Ore 14.30: Pratissolo, via Cà Fantuzzi 7 – posa della Pietra d’Inciampo dedicata a Giacomino Prandi.
- Ore 15.30: Cacciola, via Navi di Sotto 13 – posa della Pietra d’Inciampo dedicata a Guerrino Ferrari.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Istoreco Reggio Emilia, ANPI Scandiano e l’Istituto Gobetti di Scandiano. A rendere speciale questa giornata sarà il lavoro degli studenti delle classi 5L e 5M dell’Istituto Gobetti, guidati nei laboratori da Giacomo Prencipe di Istoreco, che li ha accompagnati in un percorso fatto di ricerca storica, analisi di documenti, laboratori biografici e creativi. Con le pietre d’inciampo saranno posati anche due mazzi di fiori, gentilmente donati da “La Rosa e l’ortica” di via Mazzini 74/B, Scandiano.
Chi erano Giacomino Prandi e Guerrino Ferrari
Giacomino Prandi nacque il 25 settembre 1923 a Pratissolo. Dopo una gioventù trascorsa nei campi, fu arruolato nel 1943 e, poco dopo, catturato e deportato nei lager tedeschi. Le terribili condizioni di vita lo portarono alla morte il 17 febbraio 1944 nello Stalag VI C.
Guerrino Ferrari nacque il 13 febbraio 1920 a Cacciola e lavorava come fornaio. Richiamato alle armi nel 1942, fu catturato nel 1943 e deportato nello Stalag XI-A. Morì il 20 febbraio 1944 durante un bombardamento alleato all’aeroporto di Bernburg.
Il valore della memoria condivisa
«La posa delle Pietre d’Inciampo non è solo un tributo a Giacomino e Guerrino, ma un invito a tutta la comunità a riflettere sul significato della memoria come atto di resistenza culturale – commenta l’assessora alla Cultura Lorena Lanzoni – Gli studenti, attraverso il loro lavoro, non solo hanno restituito dignità e voce a queste vittime, ma hanno anche posto le basi per un futuro fondato sulla consapevolezza e sulla solidarietà».