Una doppia truffa del “finto carabiniere” ha colpito un’anziana donna di 92 anni. L’episodio, avvenuto alcuni mesi fa, è emerso grazie alla denuncia presentata dalla vittima. A seguito di approfondite indagini, i militari della Stazione di Collagna sono riusciti a risalire all’identità del presunto truffatore.
Per questi motivi con l’accusa di truffa i Carabinieri della stazione di Collagna hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 20enne napoletano. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Il 23 ottobre 2024, un’anziana donna di 92 anni, accompagnata dalla figlia, si recava presso la stazione carabinieri di Collagna riferendo di esser stata vittima di una truffa. La vittima raccontava di esser stata contattata telefonicamente, nella tarda mattinata del 22 ottobre 2024, da un uomo che le si presentava come appartenente ai Carabinieri avvisandola di un incidente automobilistico occorso a suo figlio.
L’anziana donna, non avendo un figlio maschio, intuiva la truffa e terminava la conversazione telefonica con il sedicente Carabiniere. Dopo alcuni minuti, tuttavia, veniva nuovamente contattata da un secondo uomo, che a sua volta si presentava come Comandante della Stazione Carabinieri del paese.
Il falso Maresciallo riferiva alla donna di essere da tempo sulle tracce dei truffatori che poco prima avevano provato ad ingannarla, raccontandole di come avessero ascoltato la chiamata in quanto stavano intercettando il telefono dei truffatori che stavano pedinando per poterli arrestare in flagranza.
Il malvivente, tranquillizzava la donna, dicendole di consegnare ai truffatori quanto più denaro possibile, in quanto li avrebbe arrestati poco lontano dall’abitazione dell’anziana e avrebbe riconsegnato immediatamente la refurtiva. Ma non solo: per spingere la donna a consegnare più denaro possibile, la ingannava asserendo che più alto era il valore della refurtiva più ci sarebbe stata possibilità di mandare i truffatori in galera per molti anni. L’anziana a questo punto cadeva suo malgrado nel secondo tranello, venendo nuovamente contattata dai finti carabinieri dell’incidente, preparando quanto più oro e denaro possibile, e prendendo appuntamento per la consegna di ori e denari. Parallelamente, il sedicente Comandante, continuava a trattenere la donna al telefono, dopo poco, si presentava a casa della vittima, un giovane, prelevando circa 200 grammi di gioielli in oro, un orologio prezioso e 3000 euro in contanti.
Dopo tale consegna l’anziana riceveva una telefonata dal sedicente Comandante, che colmo di gioia le riferiva di aver arrestato i ladri e recuperato la refurtiva invitandola ad andare in caserma per restituirle la refurtiva. A questo punto la denunciante contattava la propria figlia, riferendole l’accaduto: a sua volta la figlia, colma di gioia, contattava il comandante della stazione di Collagna complimentandosi per l’arresto, ma purtroppo veniva informata che la mamma era stata truffata. Formalizzata la denuncia, i carabinieri di Collagna davano avvio alle indagini e grazie anche all’accurata descrizione fatta dalla vittima, e all’osmosi informativa tra i Comandi arma, provvedevano a redigere un fascicolo fotografico con le foto di soggetti con precedenti specifici e censiti come dediti alle truffe agli anziani. Il fascicolo veniva sottoposto in visione alla vittima che riconosceva nell’odierno indagato colui che aveva materialmente prelevato i gioielli ed il denaro. Alla luce dei fatti, acquisiti elementi di presunta responsabilità.
Il 20enne veniva denunciato alla procura reggiana in ordine al reato di truffa.