Avviare adeguati percorsi di formazione per le operatrici e gli operatori della sanità del territorio, promuovere campagne di sensibilizzazione contro le violenze nei loro confronti e, allo stesso tempo, facilitare la creazione di un registro unico per tracciare gli episodi segnalati.

Sono le richieste principali che il Consiglio comunale rivolge all’Amministrazione approvando, nella seduta di lunedì 13 gennaio, la mozione sugli interventi di prevenzione e lotta alla violenza contro gli operatori sociosanitari. Il documento, presentato da Pd, Avs, Pri-Azione-Sl, Spazio democratico, M5s e Modena Civica, è stato approvato con il voto a favore dei proponenti e di Lega Modena e Modena per Modena; voto contrario di Fratelli d’Italia e Forza Italia astensione per Modena in ascolto.
Illustrando la mozione, Giulia Ugolini (Pd) ha menzionato i recenti episodi di violenza contro gli operatori sanitari del territorio, tra cui l’aggressione dello scorso ottobre contro infermieri dell’Ospedale di Baggiovara, evidenziando la crescita del fenomeno su scala nazionale e locale. In particolare, sono stati ricordati i 16mila episodi di aggressione registrati nel 2023 dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti professione sanitarie e sociosanitarie (Onseps), mentre 133 sono quelli rilevati dall’Osservatorio istituito dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Modena; un dato, quest’ultimo, in costante aumento e riferibile solo agli episodi denunciati.
Specificando che carenza di personale, inadeguatezza dei locali e degli strumenti di sicurezza, nonché il clima di frustrazione e sfiducia verso il sistema sanitario, sarebbero tra le ipotesi di causa del fenomeno, Ugolini ha ricordato l’entrata in vigore di una recente normativa che, per contrastare queste violenze, interviene modificando il Codice penale e di procedura penale. La consigliera, tuttavia, ha precisato che la maggior parte degli eventi sono di fatto non segnalati e non tracciati, in quanto episodi “minori” di violenza verbale e, pertanto, esclusi da manovre deterrenti o ricadute penali, seppur con profonde conseguenze sul vissuto di operatori e cittadini.
Ricordando come questo tema sia stato già trattato nella precedente consiliatura, con un documento che impegnava sindaco e giunta a coordinarsi con l’Ordine dei Medici e con le Aziende sanitarie del territorio per monitorare i casi di violenza, la mozione esprime la necessità di agire soprattutto culturalmente sui cittadini, “disinnescando” anche approcci mediatici che alimentano insofferenza, delusione e possibili manifestazioni di aggressività. Pertanto, si chiede di favorire l’attivazione di percorsi di studio e formazione continua per gli operatori, in ottica di prevenzione e approfondimento su tematiche di comunicazione e cura della relazione con il paziente. Contestualmente, si richiede anche di promuovere interventi di sensibilizzazione all’interno di Comune, enti, università, scuole superiori e aziende sanitarie, con l’obiettivo primario di valorizzare la difesa del sistema sanitario nazionale, contrastando anche manifestazioni mediatiche di giudizio e insofferenza verso i singoli servizi. Infine, si chiede di facilitare la creazione di un registro unico sulla violenza al fine di tracciare le segnalazioni degli operatori e contribuire all’avvio di uno studio locale che tenga conto dei numeri reali degli episodi di violenza contro i professionisti, ma anche della voce dei cittadini, al fine di individuare le principali cause del fenomeno.