Notte di tensione a Bologna dopo il corteo organizzato in solidarietà con 19enne Ramy Elgaml, del quartiere Corvetto di Milano, morto lo scorso 24 novembre in scooter durante un inseguimento con i carabinieri nel capoluogo lombardo.
La manifestazione alle 20 in piazza San Francesco, dove è stato appeso uno striscione al portone della basilica per chiedere verità e giustizia.

Alla fine del presidio, composto da alcune decine di persone – scrive l’agenzia Ansa – si è staccato: sono stati fatti scoppiare alcuni petardi nella vicina via del Pratello, con lanci di sedie e di oggetti.
Sono intervenuti gli agenti in tenuta antisommossa e ci sarebbe stato qualche contatto.
I manifestanti si sono poi dispersi mentre alcuni avrebbero continuato con atti vandalici nel centro della città. Atti vandalici sono stati fatti anche nei confronti della sinagoga.

La polizia avrebbe fermato due persone, denunciate e poi rilasciate – aggiunge l’Ansa – Si tratta di un 23enne e un 30enne che dovranno rispondere di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso e travisamento.

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“Questa notte, gruppi di violenti hanno devastato il centro storico della nostra città incendiando cassonetti, lanciando pietre e ogni sorta di oggetto contro le forze di polizia e i vigili del fuoco – ha detto il sindaco Matteo Lepore – Sono state infrante vetrine, agiti atti vandalici e imbrattati muri con scritte, rovesciate fioriere e dehor. Stiamo ancora facendo la conta dei danni, che comunque appaiono ingenti, in molte strade e piazze. Particolare preoccupazione va espressa per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica. Così come esprimo solidarietà ai commercianti e lavoratori che hanno subito danneggiamenti, saremo al loro fianco. Sin dal primo momento il personale di Hera e della Polizia locale è intervenuto a supporto della situazione e per tutta la notte si è lavorato per ripulire e sistemare i danni causati. Un lavoro che continuerà anche nella giornata di domenica.

Voglio ringraziare tutto il personale delle forze dell’ordine intervenuto questa notte, anche perché ha dovuto lavorare in condizioni davvero complesse e pericolose, per tutelare l’incolumità di persone e cose. Hanno agito con grande professionalità e senso del dovere. A loro vanno il nostro sostegno e la nostra gratitudine.

Nonostante i proclami di chi sulla rete ha promosso questo raduno violento, non vi è stata nessuna manifestazione politica ma solo devastazione. Un fatto di enorme gravità. A nome dei cittadini bolognesi chiedo che i responsabili vengano individuati, anche perché molte sono le immagini a disposizione. Come Amministrazione denunceremo e chiederemo i danni. Non ci sono cause giuste per devastare Bologna.

Infine – conclude il Sindaco Lepore – faccio appello a tutti a mantenere la calma. Le istituzioni affronteranno unite quanto è successo”.

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“L’aggressione alla Sinagoga di Bologna e i gravi atti vandalici che hanno colpito il centro storico della città sono fatti gravissimi, che colpiscono al cuore i valori di convivenza e rispetto su cui si fonda la nostra comunità. Esprimo piena solidarietà alla comunità ebraica, alle forze di polizia e a tutti i cittadini che hanno subito danneggiamenti, a nome mio e della Regione Emilia-Romagna”.

È quanto afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, in merito agli scontri avvenuti la scorsa notte a Bologna, durante il corteo per Ramy.

“Non c’è giustificazione davanti a episodi di una simile gravità- sottolinea ancora il presidente-: fatti come questi richiedono una risposta ferma e unitaria da parte delle istituzioni e dei cittadini, per riaffermare i valori di tolleranza, dialogo e rispetto che caratterizzano la nostra Regione. Voglio ringraziare le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e tutto il personale intervenuto con coraggio e professionalità in una situazione così complessa, con l’auspicio che quanto prima siano individuati i responsabili”.

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«Non c’è giustificazione per qualsiasi violenza – afferma l’Arcivescovo di Bologna, Card. Matteo Zuppi – e condanniamo l’inaccettabile e mai estinto seme dell’antisemitismo. E condanniamo con fermezza la violenza contro le Forze dell’Ordine».

In merito ai gravi atti di violenza e all’assalto alla Sinagoga compiuti ieri sera nel centro di Bologna, l’Arcivescovo ha condannato tali episodi anche nell’omelia durante la Messa di oggi pomeriggio in Cattedrale nella festa del Battesimo di Gesù dove ha accolto la candidatura di sette diaconi permanenti.

«Ci auguriamo che – ha aggiunto il Card. Zuppi – straziati dal dolore per tutte le vittime, per i bambini e per ogni innocente che muore, tutti si impegnino per la liberazione degli ostaggi, a porre fine alle ostilità, e disarmino il cuore dell’uomo dall’odio e dalla violenza, e che il dialogo prenda il posto della guerra e di ogni forma di violenza».   

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L’assessore all’educazione alla pace e non violenza del Comune di Bologna Daniele Ara:

“Abbiamo sempre lavorato per un percorso comune e per mantenere il dialogo qui a Bologna anche in momenti difficili, per questo leggo con grande amarezza le parole dell’Ucei e del presidente della comunità di Bologna De Paz, che criticano addirittura le espressioni di solidarietà nei confronti della Comunità ebraica da parte del Sindaco. La scelta di esporre la bandiera palestinese non ha nulla a che fare con l’odio, ma con una doverosa presa di posizione in favore del rispetto dei diritti umani, senza i quali non potrà mai esserci pace. Trovo sbagliato l’accostamento di questa scelta con i fatti di ieri a Bologna, un accostamento che mi pare sinceramente strumentale oltre che offensivo. Si possono avere legittimamente punti di vista diversi, ma delegittimare l’altro e accusarlo di scarsa coerenza non è una modalità che aiuta a comprendersi, anzi crea solo distanza. Mi auguro si possa ristabilire un confronto sereno e leale, al quale teniamo.

Continueremo a lavorare per il dialogo e contro ogni forma di violenza a cominciare dall’incontro degli Enti Locali per la Pace che ospiteremo il 24 gennaio”.