Domenica mattina a Gatta, in comune di Castelnovo Monti, e a San Bartolomeo, in comune di Villa Minozzo, saranno ricordati i partigiani che furono uccisi dai nazisti ottant’anni fa, nel gennaio del 1945.

La celebrazione avrà inizio alle 9.30, nella chiesa parrocchiale di Gatta, con la messa a suffragio dei caduti, quasi tutti appartenenti al distaccamento Pigoni della ventiseiesima brigata Garibaldi, cui farà seguito una benedizione. Ci sarà poi il saluto del primo cittadino villaminozzese, Elio Ivo Sassi. Il programma prevede inoltre la commemorazione ufficiale, a cura di Chiara Torcianti di Istoreco (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia), che collabora all’evento, organizzato congiuntamente dalle due Amministrazioni comunali, di Castelnovo e di Villa, e dall’Unione montana, assieme alle associazioni partigiane Anpi ed Alpi-Apc e al Centro studi Fiamme verdi di Minozzo.

“All’alba dell’8 gennaio 1945 – rievoca Sassi – un reparto di soldati tedeschi scese da Felina, attraversò il Secchia e uccise a San Bartolomeo le due sentinelle incaricate di sorvegliare il ponte, Sergio Stranieri e Vasco Madini. Quest’ultimo riuscì, prima di morire, a lanciare l’allarme, permettendo agli altri partigiani, che stavano riposando in una stalla, di tentare la ritirata. Furono però catturati (meno uno di loro, Flavio Zafferri, unico sopravvissuto) in direzione di Carniana e condotti all’interno di Villa Marta, un edificio in prossimità dello stesso ponte”.

Continua il sindaco di Villa Minozzo: “Là vennero torturati e poi uccisi Aldo Bagni, Angelo Masini, Arturo Roteglia, Aristide Sberveglieri e Armando Ganapini, mentre erano già stati freddati, nel paese di Gatta, circa due ore dopo la loro cattura, avvenuta nelle fasi che avevano preceduto l’attacco nazista, Bruno Manlio (sabotatore paracadutato da un aereo alleato) e Ruggero Silvestri (staffetta del Comando unico). I graduati Carlo Pignedoli e Gino Ganapini, infine, furono condotti a Ciano d’Enza e successivamente fucilati, il 26 gennaio”.

La manifestazione, che sarà accompagnata dalle note musicali del corpo bandistico di Felina,   proseguirà con un corteo per Villa Marta e terminerà con la deposizione di omaggi floreali al monumento di Gatta e al cippo di San Bartolomeo, che onorano le vittime dell’eccidio.

“Avere per sempre presente il sacrificio di quei giovani combattenti per la patria – conclude Elio Ivo Sassi –  non è solo un atto di doverosa memoria, ma un impegno a preservare i valori di libertà, pace e democrazia per cui hanno donato la loro stessa vita. Ogni passo del corteo e ogni fiore deposto siano il simbolo della nostra gratitudine e della nostra promessa di non dimenticare mai il loro coraggio e il loro esempio. Che il loro martirio rappresenti un monito per le nuove generazioni, affinché simili tragedie non debbano mai più accadere”.