L’autore Giorgio Ruffo

Il Duomo di Modena in Lego non è più solo, ad accompagnarlo arriva, infatti, anche la Ghirlandina, alta tre metri e costruita, con circa 80 mila mattoncini, da Giorgio Ruffo che aveva già realizzato il modello della cattedrale e che con la Torre civica completa il suo progetto sul sito Unesco.

La Ghirlandina e il Duomo sono esposti da oggi, venerdì 10 gennaio, nelle sale del Nuovo Diurno di piazza Mazzini dove si potranno visitare, a ingresso gratuito, fino a domenica 9 febbraio.
L’iniziativa, che ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Modena, è realizzata da Aseop (Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica), come già quella del Duomo esposto nel 2024, e ha l’obiettivo di raccogliere fondi per completare la costruzione della seconda Casa di Fausta (arrivata a circa due terzi) che ospiterà pazienti giovani e adulti in cura al Policlinico di Modena e ha anche, in via di ultimazione, un edificio adibito a hotel che, a sua volta, servirà a raccogliere fondi per portare avanti il progetto.
I visitatori potranno contribuire alla realizzazione del progetto “accendendo” le luci del Duomo e della Ghirlandina di Lego con un’offerta da 1 euro. Inoltre, una volta ogni ora, sarà possibile ascoltare anche il suono delle campane della torre civica. Domenica 12 gennaio, dalle 16, Aseop organizza una “festa” aperta a tutti nel corso della quale il disegnatore Marco Fontana riprodurrà su un pannello di 2 metri per 1,5 la guerra della Secchia rapita. Il disegno sarà realizzato in bianco e nero e l’opera, insieme a una scatola di colori, rimarrà a disposizione dei visitatori che vorranno colorarne una parte.
Il progetto, che rientra nelle azioni di promozione turistica del progetto “Modena patrimonio mondiale” coordinato dal Servizio Promozione della Città e Turismo e finanziato dal ministero del Turismo, è stato presentato in anteprima alla stampa venerdì 10 gennaio con la partecipazione, insieme all’autore dell’opera Giorgio Ruffo, del presidente di Aseop Erio Bagni, dell’assessore al Turismo e promozione della città Andrea Bortolamasi e del dirigente del servizio Giovanni Bertugli.
La Ghirlandina di Lego è alta due metri e 99 centimetri, ha una base quadrata con il lato di 38 centimetri e pesa circa 70 chili. È stata costruita con circa 80 mila mattoncini di Lego usati che Giorgio Ruffo, come aveva già fatto per la costruzione del Duomo, ha recuperato in grandissima parte (tra l’80 e il 90 per cento) attraverso ricerche nei mercatini, scambi con collezionisti e l’aiuto delle persone che, svuotando garage e soffitte, scoprivano “giacimenti” nascosti.

Per costruire il modello ci è voluto un anno esatto: come spiega lo stesso Ruffo, vedere l’anno scorso il Duomo finito ed esposto ha reso evidente quanto mancasse la torre simbolo di Modena: “La cattedrale e la torre sono sempre rappresentati in coppia. Il Duomo non poteva restare da solo, ma la spinta fondamentale per la nuova impresa sono state le richieste dei modenesi che, in visita al modello del Duomo, mi hanno chiesto a gran voce anche la costruzione della ‘Pioppa’. È stato bello vedere con quanto amore e orgoglio guardassero al Duomo incompleto e così sono partito subito a costruire e sono riuscito ad avverare il sogno”.

Il Duomo di Lego sarà visitabile fino a domenica 9 febbraio, negli orari di apertura del Nuovo Diurno: dal martedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19; sabato, domenica e festivi con orario continuato dalle 9.30 alle 19.

L’iniziativa di Aesop è realizzata con il contributo di Upm; Tecnografica di Castellarano, Sai illuminazione, Frame@work, Alai elettronica, Blackout, Gbss, Elettrotermoidraulica Prandini, Vg Pilates, Intertecnica arredamenti di Villavara di Bomporto, Prodomus di Ravarino, Tieffe Lo spazzacamino, Team it Graphic design.
La seconda Casa di Fausta nasce dalla ristrutturazione di villa Mirella Freni a Baggiovara: comprende 12 unità abitative a uso gratuito dedicate a pazienti in cura al Policlinico, si stima circa un centinaio all’anno, in particolare di età compresa tra i 14 e i venti anni, accompagnati da un familiare. Del complesso fa parte anche un edificio dedicato a eventi e a hotel, con quattro camere, che serviranno a raccogliere fondi per la gestione degli appartamenti.

L’obiettivo è lo stesso della prima Casa di Fausta, operativa già dal 2016: offrire ai pazienti del centro specializzato e ai loro familiari che provengono da fuori regione e sono lontani da casa un luogo dove possano ricevere gratuitamente accoglienza in una vera casa per affrontare al meglio un periodo delicato. La prima Casa di Fausta, costruita nei pressi del Policlinico e costituita da 12 appartamenti indipendenti, ognuno dei quali può ospitare fino a quattro persone, è stata pensata per i bambini in cura al Dipartimento materno infantile. È intitolata alla professoressa Fausta Massolo fondatrice dell’associazione e responsabile del reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena negli anni in cui Aseop ha iniziato la propria attività.