Alchimia, astrologia, geomanzia, lettrismo, magia, ovvero quelle scienze tradizionalmente definite “occulte”, hanno rappresentato uno strumento essenziale e sofisticato con cui gli antichi hanno tentato di studiare e interpretare la natura. Le conoscenze e le osservazioni raccolte negli antichi testi sono infatti una parte integrante della storia della scienza e della tecnologia. Conosciamo però ancora poco dei complessi intrecci avvenuti nei secoli tra queste discipline, in particolare nel mondo tardo-antico, islamico e cristiano-orientale.
A fare luce su questo affascinante e articolato insieme di pratiche sarà MOSAIC – Mapping Occult Sciences Across Islamicate Cultures, un nuovo grande progetto di ricerca Synergy finanziato con circa 9 milioni di euro dallo European Research Council (ERC).
Ad aggiudicarsi questo ERC Synergy Grant all’Università di Bologna è stato Matteo Martelli, professore al Dipartimento di Filosofia. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con la Universitè Catholique de Louvain (prof. Godefroid De Callataÿ), la FAU Erlangen-Nürnberg (prof.ssa Petra Schmidl) e la University Of South Carolina (prof. Matthew Melvin-Koushki), e con la partecipazione della Universitat Autònoma de Barcelona.
“MOSAIC è il primo grande progetto di ricerca che indaga le fonti delle scienze occulte islamiche e cristiano-orientali dalla tarda antichità al XIX secolo e dall’Iberia all’India, in un vasto continuum di lingue, tra greco, siriaco, arabo, persiano e turco”, spiega Martelli. “Esploreremo un ampio patrimonio di testi e artefatti finora largamente trascurato, per comprendere meglio la costruzione storica delle scienze naturali e matematiche e mappare i percorsi di diffusione ed incrocio delle scienze occulte nel mondo islamico e bizantino”.
Il progetto andrà a creare una rete senza precedenti di collaborazioni internazionali e competenze sinergiche, anche formando una nuova generazione di studiosi altamente qualificati su queste fonti. Il loro studio sarà condotto in dialogo continuo con gli scienziati per ricercare le basi scientifico-tecnologiche su cui poggiano i testi studiati.
Il gruppo di ricerca si metterà al lavoro per identificare, catalogare e interpretare un gran numero di fonti altamente tecniche sulle pratiche occulte del passato. Le fonti delle diverse discipline, dall’alchimia alla geomanzia, dall’astrologia alle arti magiche, saranno analizzate ricostruendo sia il loro contesto teorico sia, quando possibile, esplorando gli aspetti pratici e tecnologici con una serie di ricostruzioni sperimentali.
Presso l’Università di Bologna si svolgerà il cuore di questo lavoro sperimentale, grazie al coinvolgimento del Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” (prof.ssa Lucia Maini) e del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (prof.ssa Marta Galloni), per valutare la realtà fattuale di queste fonti e comprendere meglio le nozioni e le osservazioni raccolte.
Il patrimonio di testi e di pratiche che verrà alla luce sarà messo a disposizione con traduzioni ed edizioni critiche e raccontato con esposizioni ed eventi. Non solo: è in programma lo sviluppo di una serie di strumenti digitali per permettere di consultare il materiale riscoperto dagli studiosi e offrire una base di conoscenze da cui partire per continuare a sviluppare questi temi.