Commemorazione presso il Cippo ai Caduti dell’Ex Fonderie

“Il dovere della memoria che esercitiamo in questo 75esimo anniversario dell’eccidio delle Fonderie ci spinge a essere sempre più attivi nel compito di custodire questi fatti e tramandarli ai più giovani. Quello che accadde in questo luogo ha lasciato un segno profondo nella storia di Modena e non va dimenticato. La difesa del lavoro per cui quegli operai lottavano nel 1950 è un tema attuale anche oggi, tanto quanto un’altra strage, quella dei morti sul lavoro”. Così il sindaco Massimo Mezzetti, a margine della commemorazione di questa mattina (9 gennaio), ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria dei fatti del 9 gennaio 1950 quando, in occasione di uno sciopero, la polizia aprì il fuoco sui manifestanti, uccidendo sei operai e ferendo oltre 200 lavoratori. “Come Comune – ha proseguito Mezzetti – abbiamo voluto essere parte attiva del ricordo con la grande proiezione del documentario di Lizzani sulla facciata di palazzo dei Musei, proprio dove si tennero i funerali e Modena seppe dare una risposta democratica, seppur nel dolore, a quei lavoratori uccisi dalle forze dell’ordine”.

“Dopo tre quarti di secolo, il ricordo di questa tragedia, che tanto ha significato per la nostra comunità, ci offre ancora un momento di riflessione sul lavoro e sulla sua difesa, pilastro fondante della libertà, della democrazia e della dignità dell’uomo. Un diritto sancito anche dalla nostra Costituzione, che ne fa un cardine del nostro modello di comunità” – ha affermato il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia.

Per Braglia “Oggi, la memoria di quelle vittime è anche un invito a non dimenticare mai i sacrifici che sono stati fatti per ottenere i diritti che oggi, in parte, diamo per scontati. È un monito a non abbassare mai la guardia rispetto ai diritti dei lavoratori, che non sono mai un dato acquisito, ma un bene da difendere ogni giorno. Ricordare il 9 gennaio 1950 significa onorare il sacrificio di quei sei operai, ma anche impegnarsi affinché le loro morti non siano state invano. Significa ricordare che ogni progresso sociale e politico è il frutto di lotte difficili, di sacrifici dolorosi, e di uomini e donne che, con coraggio, hanno alzato la voce contro le ingiustizie. Quegli uomini che persero la vita quella mattina del 9 gennaio non erano solo vittime di una repressione violenta, ma simboli di un’intera generazione che lottava per il proprio futuro, per la giustizia sociale e per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Erano i volti di una classe operaia che, dopo decenni di miseria e sfruttamento, stava iniziando a rivendicare diritti fondamentali come la sicurezza e la dignità nel lavoro“.

Per ricordare Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti, che persero la vita in quel 9 gennaio di 75 anni fa, il sindaco Massimo Mezzetti, il Presidente della Provincia Fabio Braglia e i segretari di Cgil, Cisl e Uil – Daniele Dieci, Domenico Chiatto e Roberto Rinaldi – hanno deposto una corona di alloro presso il cippo ai Caduti Ex Fonderie. Mentre in serata, sulla facciata del Palazzo del Musei, prosegue la proiezione del docufilm “I fatti di Modena” di Carlo Lizzani, che documenta il funerale dei sei operai della fabbrica Orsi, a cui presero parte oltre 300.000 persone.

Iniziato mercoledì 8 gennaio, il programma per il 75° anniversario dell’eccidio, sviluppato dal Comitato per la storia e la memoria del Novecento del Comune di Modena, si concluderà sabato 11 gennaio con l’itinerario urbano “Camminare la storia: Mutina Mutandis” con partenza alle ore 14.30 dalla Stazione dei Treni (Info e prenotazioni: iniziativeculturali@istitutostorico.com). Organizzato dall’Istituto Storico e Modena Sobborghi, il percorso prevede ricostruzioni storiche in realtà virtuale attraverso le trasformazioni del quartiere operaio Crocetta nel ‘900. Seguirà, alle ore 17.30, presso la Polisportiva Villa d’Oro, la presentazione del progetto “Mutina Mutandis: mappa ibrida per urbanauti nel tempo e nello spazio”.