La sera del 4 gennaio 1991 tre giovanissimi carabinieri in servizio a Bologna vennero trucidati dai killer della Uno Bianca. Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini erano poco più che ventenni e vennero trucidati al Pilastro dalla banda che seminò terrore e morte tra il 1987 e il 1994, soprattutto in Emilia-Romagna. Una scia di sangue che causò ventiquattro vittime e più di cento feriti.

Come ogni anno Bologna ricorda i tre agenti in una cerimonia insieme all’Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, alla Legione dei Carabinieri Emilia-Romagna, al Comune e alle istituzioni cittadine.

Domani, alla deposizione delle corone al monumento in memoria delle vittime, in rappresentanza della Regione sarà presente l’assessora alle Politiche sociali e Scuola, Isabella Conti.

“E’ doveroso commemorare il sacrificio di tre giovanissimi servitori dello Stato, uccisi vigliaccamente mentre non facevano altro che il proprio dovere a servizio della comunità- le parole del presidente della Regione, Michele de Pascale-. Il ricordo ogni anno si fa più doloroso e l’intera comunità regionale si stringe ai loro familiari, a quelli di tutte le vittime della banda  e all’Associazione dei familiari. Per questo, ci tengo da un lato a ringraziare Rosanna Zecchi per il grande lavoro portato avanti in questi anni alla guida dell’Associazione e per ribadire al nuovo presidente Alberto Capolungo la piena collaborazione e disponibilità della Regione Emilia-Romagna: siamo al vostro fianco, siete uno straordinario esempio di dignità e senso dello Stato”.

La digitalizzazione degli atti processuali

A gennaio 2023 si è concluso il progetto per il riordino, il restauro e la digitalizzazione dei fascicoli processuali relativi ai delitti commessi dalla Banda della Uno Bianca. Una mole di documenti, costituita da 277 faldoni e 11 allegati per 46 metri lineari, relativi a un arco di tempo che va dal 1990 al 2000, ovvero dalle prime fasi dell’indagine fino al dibattimento in Cassazione. E che comprende anche, in copia, parte del materiale di altre Procure come quella di Rimini e Pesaro. L’intervento, definito nell’ambito del tavolo di coordinamento del Patto per la Giustizia dell’Area metropolitana di Bologna, su impulso della Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, era stato avviato nel dicembre 2021.

All’interno dei fascicoli, oltre ai documenti cartacei prodotti nelle fasi di indagine e dibattimento, anche molte immagini come rilievi della polizia scientifica, referti autoptici, fotografie di identikit, registrazioni dibattimentali e intercettazioni telefoniche, materiale anche questo censito e puntualmente descritto. Si tratta di 67 bobine, 49 audiocassette e 141 videocassette.