Il presidente della Regione, Michele de Pascale

“Buon lavoro all’ingegner Fabrizio Curcio al quale verrà assegnato il ruolo di commissario per la ricostruzione dopo gli eventi alluvionali che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Una nomina che avviene anche a seguito delle interlocuzioni avute con la Presidente del Consiglio nell’ultimo mese. Abbiamo richiesto e ottenuto una figura competente in materia, oltre a una presenza fisica sul campo, alla relativa struttura di supporto e un rapporto diretto nuovo con l’esecutivo per le modifiche normative necessarie. Queste premesse sono per noi essenziali per segnare un cambio di passo sia sugli indennizzi che sulla messa in sicurezza del territorio”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, riguardo alla proposta avanzata dalla Presidenza del Consiglio di Fabrizio Curcio quale nuovo Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, in sostituzione del Generale Francesco Paolo Figliuolo, il cui incarico scade oggi. La nomina verrà avanzata al primo Consiglio dei Ministri utile.

“Ho grande stima dell’ingegner Curcio- prosegue de Pascale -: ho lavorato con lui durante l’emergenza alluvionale in Romagna nel 2023 e il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e di contenimento dei danni. Sono convinto che grazie alle sue competenze, alla sua professionalità unita alla nostra conoscenza del territorio potremo segnare un passo nuovo”.

De Pascale ha ricordato che “in prima istanza avevo avanzato una proposta diversa proponendo di identificare direttamente nella Regione la struttura commissariale ma, compreso quasi subito che il Governo non era disponibile a questo percorso, ho comunque apprezzato la disponibilità in ultima istanza della premier Meloni a giungere a una scelta e un percorso condiviso come avevo auspicato nella conferenza stampa di fine anno”. Dunque, conclude, “ora sta a tutti dimostrare, alle porte di questo 2025, che su una vicenda così pesante, che toglie il sonno agli uomini e alle donne della nostra terra, la Repubblica, nel suo insieme, può e deve fare di meglio di quanto visto fino ad oggi”.