È stato firmato oggi dal comandante della Polizia Locale Romano Mignani, alla presenza dell’assessora alla Sicurezza Urbana Integrata Matilde Madrid, il patto di collaborazione con l’associazione Comicolli per l’attivazione di un gruppo di controllo di vicinato per la zona collinare e pedecollinare dei quartieri Santo Stefano, Porto-Saragozza e Savena.

Il patto rientra nel progetto “Controllo di vicinato”, approvato dalla Giunta comunale nei mesi scorsi a seguito della stipula del protocollo con la Prefettura.

Il controllo di vicinato è uno strumento di sicurezza partecipata che ha lo scopo di prevenire illegalità e degrado grazie alla partecipazione attiva dei cittadini in collaborazione con le istituzioni. Promuovere il “Controllo di vicinato” significa incrementare i livelli di consapevolezza dei cittadini circa le problematiche del territorio e promuovere una sicurezza partecipata attraverso formule e modalità di reciproca attenzione e solidarietà per ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone.
I gruppi di controllo del vicinato non si sostituiscono alle Forze dell’Ordine, non prevedono ronde, che sono vietate dalla legge, né forme di intervento attivo.

La proposta di Comicolli prevede l’attivazione di un gruppo di controllo di vicinato quale strumento aggiuntivo a sostegno delle attività di prevenzione di furti nelle abitazioni e atti di microcriminalità. Nello specifico il gruppo di controllo di vicinato svolge attività di vigilanza informale, di osservazione e segnalazione agli organi di polizia competenti di situazioni di illegalità e degrado urbano. Il controllo di vicinato si aggiunge, integrandoli, agli interventi e dispositivi che i privati hanno realizzato – o hanno intenzione di realizzare – a tutela delle proprietà (come ad esempio sistemi di allarme, inferriate, porte blindate, sorveglianza mediante agenzie specializzate, installazione di sistemi di ripresa video).

Il patto di collaborazione sarà valido fino al 31 dicembre 2026.

Come è strutturato un gruppo di controllo

Un controllo di vicinato richiede necessariamente la partecipazione dei seguenti soggetti:

  • Gruppo di cittadini: può svolgere attività di mera osservazione e segnalare situazioni potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica, contribuendo a prevenire fenomeni di illegalità, aumentare il senso di sicurezza e favorire la solidarietà tra vicini. Eventuali pericoli attuali o flagranze di reato devono essere segnalate direttamente alle Forze dell’Ordine attraverso i numeri di emergenza dedicati.
  • Referente/coordinatore del gruppo: fa da riferimento per il gruppo e tiene i contatti con la Polizia Locale o le Forze dell’Ordine. Inoltre promuove il gruppo nel quartiere, raccoglie istanze e informazioni.
  • Comune: definisce le zone su cui si può accordare l’attivazione di un gruppo di vicinato sulla base di alcune caratteristiche (urbanistiche, sociali, economiche, di sicurezza urbana) e si confronta con la Prefettura, che valuterà le stesse aree in base all’andamento della criminalità e dei fenomeni di disordine e degrado urbano, per esaminare l’effettiva efficacia dell’attivazione di un Gruppo di vicinato. L’Amministrazione inoltre si impegna a predisporre idonea cartellonistica e a monitorare la rigorosa osservanza della corretta esecuzione del progetto da parte dei cittadini.
  • Polizia Locale: tiene i rapporti in modo costante con il gruppo di controllo di vicinato e lo sostiene anche attraverso incontri informativi. Si confronta inoltre con le altre Forze dell’Ordine sui temi relativi alla sicurezza del territorio e in caso si rendano necessarie indagini.
  • Forze di Polizia: sono parte attiva in funzione delle loro specifiche competenze.

Modalità di partecipazione dei cittadini

Ogni membro del gruppo dovrà rispettare un codice di comportamento che tutela le pari opportunità di partecipazione e il rispetto della privacy, previene fenomeni di allarmismo e favorisce un atteggiamento collaborativo.