L’intervento dell’assessore alla Rigenerazione urbana Carlo Pasini sul Pru Ospizio, stasera in Consiglio comunale:
“Mi rivolgo ai cittadini e ai membri dei comitati che in questi mesi hanno portato avanti la causa relativa all’intervento di Ospizio e comprendo il vostro disappunto nell’apprendere la notizia della firma della Convenzione – ha detto l’assessore Carlo Pasini – Vorrei fare alcune puntualizzazioni che aiutano a chiarire meglio alcuni aspetti della vicenda.
Vorrei dirvi innanzitutto che, in questi cinque mesi, questa Amministrazione vi ha dato uno spazio di dialogo importante e questo è un riconoscimento dei valori che stanno alla base delle vostre rivendicazioni. Il Consiglio comunale Aperto è stato un momento importante, così come lo sono stati gli incontri che personalmente ho avuto con i vostri delegati e con i singoli cittadini. Fin dall’inizio, in tutti questi momenti sono sempre stato chiaro nell’affermare che il procedimento avviato ormai non aveva grandi spazi di manovra, poiché era figlio di un provvedimento del Tar, consolidato poi dalla sentenza del Consiglio di Stato.
Ho più volte ribadito che l’unico spazio di trattativa con il soggetto attuatore era successivo alla stipula della Convenzione e oggi riconfermo il mio impegno personale, in sede di approvazione dei Permessi di costruire, al fine di salvaguardare quanto più possibile gli abbattimenti previsti e ridurre gli impatti del cantiere. Il mio impegno c’è e ci sarà.
Vi ho anche evidenziato quanto, in tema di urbanistica, il peso delle decisioni passate possa essere impattante e che non vi siano ad oggi strumenti adeguati per intervenire. E quando dico passato, non mi riferisco agli ultimi anni, ma a quattro o cinque legislature passate, e quindi ad altri tempi e modi di pensare l’ambiente.
Questo è difficile da metabolizzare, ma al momento è la realtà.
Vi ho dato la disponibilità ad un confronto sulla futura gestione del nuovo
Piano urbanistico generale e questo invito rimane valido. Vorrei però fare alcune precisazioni in merito al percorso tecnico di questa variante.
Come sapete la Giunta precedente ha fatto il tentativo di annullare quei piani urbanistici che non erano stati completati nei tempi previsti dal Piano
operativo comunale, e tra questi vi era anche il Pru-Ospizio. Sono stati tre i ricorrenti al Tar che, oltre ad ottenere soddisfazione sulle loro procedure, hanno fatto riaprire anche gli altri procedimenti con regole previgenti. Il successivo ricorso al Consiglio di Stato contro queste sentenze da parte dell’Amministrazione denota la volontà di intervenire nella direzione di una tutela dell’ambiente e di un approccio più sostenibile allo sviluppo.
La negoziazione con Conad, quindi, si è sviluppata allora con regole vecchie ma ha portato ad una serie di misure compensative importanti – ha sottolineato l’assessore Pasini – Vi ricordo la Casa di comunità, il Polo territoriale, la Biblioteca, la Casa della salute, riqualificazioni di prossimità e nuove piantumazioni, ma è vero anche abbattimenti di un numero importante di alberi per la realizzazione del cantiere.
A maggio 2024 viene approvata in Giunta la variante al Pru-Ospizio e, da questo momento, la firma della Convenzione è solo un atto formale, dovuto, firmato presso un notaio dal dirigente preposto, il quale è tenuto a richiesta dell’attuatore a firmare. Vorrei sottolineare la distinzione tra atto politico – l’approvazione della Variante – e atto amministrativo – la firma della Convenzione: questa distinzione è importante perché l’attuale Giunta, e quindi anche il sottoscritto, non hanno compiuto nessun atto politico sul Pru-Ospizio.
Teniamo presente il fatto che normalmente un assessore, nella maggior parte dei casi, non conosce nemmeno la data della stipula. In questo caso, per la evidente delicatezza, ho chiesto di esserne informato tanto che in occasione della prima data di stipula fissata per il 3 ottobre, quindi prima del Consiglio comunale Aperto, sono intervenuto presso Conad per ottenere un rinvio, che è stato concesso seppur con qualche esitazione.
Ricordo che la data entro cui l’atto doveva essere sottoscritto, pena la sua decadenza, è fissato al 31 dicembre di quest’anno.
Il 6 novembre la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso dell’Amministrazione ha visto di nuovo soccombenti le nostre istanze.
A questo punto sono venute a meno anche le poche speranze di rivedere l’iter autorizzativo e quindi il titolare del diritto, ossia Conad, dopo 5 mesi di attesa, un rinvio concesso, una scadenza ormai prossima e la possibilità di vedersi messo in discussione il diritto acquisito da due sentenze, si è opposto a ulteriori proroghe e ha chiesto la firma.
In data 13 novembre – ha concluso l’assessore Pasini – il dirigente ha dovuto procedere alla firma dell’atto. Se una cosa mi si può imputare è di non essere stato sufficientemente convincente con Conad, ma con le premesse sopra citate penso sarebbe stato complicato per chiunque. E di certo non avrei potuto fermare un Dirigente nell’espletamento dei suoi doveri”.
Così il sindaco Marco Massari:
“Signor presidente, gentili consiglieri, rappresentanti dei Comitati e cittadini oggi intervenuti, in queste settimane e mesi questa Mozione in Consiglio comunale si è aperta una discussione su rigenerazione urbana e sull’ecosistema urbano della nostra città, discussione ricca di contenuti, ma che avrà un’efficacia solo indiretta sul progetto dell’area ex-Ospizio.
La nostra Amministrazione si impegnerà a fare, nel prossimo futuro, nella nostra città, molti interventi a forte contenuto di sostenibilità ambientale per quanto riguarda le politiche urbanistiche, della mobilità, abitative, produttive.
Ricordo che il nostro programma di Mandato è basato sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e che abbiamo un progetto strategico indicato con la sigla Reacts (Reggio per l’aria, il clima, il territorio, la salute): un piano strategico per il benessere e lo sviluppo sostenibile della città, l’efficientamento energetico e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, la mobilità sostenibile, la salute circolare, l’agricoltura sostenibile, la riforestazione urbana, e cosi via.
Chiedo a tutti, a tutte le forze, politiche e sociali, ai comitati e ai cittadini, una presenza, un contributo e una vigilanza su queste scelte.
Come ha ampiamente illustrato l’assessore Pasini, la possibilità di modifiche radicali all’intervento che i promotori hanno presentato sull’area di Ospizio non sono giuridicamente possibili; questa Amministrazione dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato non avrebbe potuto, anche volendolo, fermare l’intervento.
Parliamo di scelte future ma anche di come possiamo agire, nell’ambito delle possibilità legali, per migliorare ulteriormente il progetto di Ospizio nella fase strettamente attuativa. Ci confronteremo infatti con il soggetto attuatore Conad per ridurre al massimo gli impatti del cantiere, potenziare tra l’altro la dotazione di verde, la qualificazione energetica dell’edificio e la quota di suolo permeabile dell’intervento e per chiedere loro ulteriori contributi per interventi rigenerativi e di mitigazione su altre aree della città.
Ora, per una valutazione attenta e scevra da intenti polemici, vorrei ricordare tre fatti che chiariscono in modo netto la situazione che abbiamo affrontato e come l’abbiamo affrontata:
1) L’iter di questo progetto è ultraventennale, così come molto datata è la situazione di degrado che l’intera area ha progressivamente registrato. Dopo la chiusura dell’Ospizio, l’area è stata acquistata da privati, si è avviata ad un progressivo degrado e tolta dalla disponibilità dei cittadini.
I primi progetti dei proprietari-attuatori prevedevano un centro commerciale più grande e un consistente intervento residenziale; su quella base è proseguito l’iter amministrativo per anni.
A fronte dei progetti presentati le Amministrazioni comunali precedenti hanno operato per migliorare il progetto, per renderlo maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale e soprattutto per inserire strutture di servizio alla popolazione del quartiere: un Centro socio-assistenziale, la Biblioteca, la Casa di comunità, ecc.
Il progetto è stato mitigato e migliorato da tanti punti di vista. Ed è stato condiviso da centinaia di cittadini del quartiere, da decine di associazioni; un progetto che offre servizi che i cittadini aspettano da anni: servizi che riguardano la salute pubblica, il welfare, la diffusione della cultura, l’assistenza dei più deboli.
E’ quello che avremmo voluto noi oggi? No, ma va riconosciuto il lavoro difficile di miglioramento che è stato fatto.
2) Anche se avessimo preferito fermare il progetto ed aprirci ad anni di ulteriori incertezze (cosa ne sarebbe stata di quell’area con ampie zone degradate non fruibili?), non avremmo potuto farlo.
C’è uno stato di diritto, un diritto passato in giudicato anche dai tribunali amministrativi, che afferma il diritto dei proprietari-promotori a procedere. L’area è privata. Ricordo a tutti che è stato lo stesso Comune di Reggio Emilia nel 2022 a chiedere la sospensione dell’intervento al Tar, richiesta poi negata dal Tar e dal Consiglio di Stato. Non abbiamo strumenti legislativi ed urbanistici efficaci per intervenire su diritti acquisiti decine di anni fa.
Dopo che gli ultimi atti politici della Giunta sono stati compiuti a maggio 2024, non c’era alcuna possibilità di fermare il diritto dei proponenti; un atto in tal senso del Comune avrebbe esposto il Comune stesso e la comunità reggiana a ricorsi milionari (a carico della collettività e quindi a scapito di servizi quali educazione, welfare, etc)… e poi avremmo lo stesso visto realizzarsi l’intervento.
L’assessore Pasini e i nostri funzionari hanno operato con il principio di massima attenzione e responsabilità per la tutela dell’interesse collettivo e nel rispetto delle leggi. Non abbiamo sinceramente capito le ragioni strumentali della destra, per chiedere le dimissioni dell’Assessore, a cui va tutta la mia stima e solidarietà per gli immotivati attacchi ricevuti. Richiesta del tutto infondata e che respingiamo nettamente!
3) Il terzo punto riguarda un aspetto delicato ed importante della vita politica e della partecipazione, argomento che ho toccato all’inizio dell’intervento, ma su cui vorrei tornare: la natura, i contenuti e i limiti del confronto tra istituzioni e cittadini.
Comprendo bene le ragioni morali e culturali della Mozione popolare, lo spirito che anima i promotori; uno spirito che spero sia aperto al confronto e non strumentale (come ho invece visto nelle forze di opposizione, alcune delle quali non sono certo paladine di lotte per l’ambientalismo e per la transizione energetica, se pensiamo solo agli innumerevoli condoni edilizi concessi negli ultimi anni), con questo spirito e queste posizioni la disponibilità dell’Amministrazione ci sarà sempre.
Questo non vuol dire identità di vedute.
L’ambientalismo forte dell’Amministrazione si basa sul perseguire obiettivi legittimi e possibili, sul coinvolgimento della popolazione in un percorso onesto con basi scientifiche e tecniche solide.
E lo stesso impegno vale per gli interventi per la Cura delle persone, del territorio, in ambito sociale, educativo e culturale. Tutta la maggioranza, nella pluralità e nelle diverse sensibilità rappresentate, sostiene la mia giunta su questa linea politica
In questi ultimi 4 mesi, come Giunta e consiglieri comunali di maggioranza, siamo stati aperti, disponibili e sinceri con i comitati e con la popolazione del quartiere. Sono stati fatti incontri, l’assessore ha ricevuto i comitati, abbiamo promosso un Consiglio comunale Aperto sul tema.
In quelle sedi abbiamo detto chiaramente che la realizzazione del progetto era inevitabile e che avremmo fatto di tutto per introdurre ulteriori miglioramenti e compensazioni ambientali. Cosa che faremo appunto in fase attuativa.
Governare vuol dire fare scelte, nel rispetto delle regole, promuovere politiche progressiste e ambientaliste sui nuovi progetti e migliorare quelli in corso.
Ringrazio tutti per la presenza e spero che il dialogo continui in forme costruttive, anche vivaci, finalizzate al miglioramento della nostra comunità” – ha concluso il Sindaco Marco Massari.