Si era sistemato per bene con il suo furgone nella zona di piazza Fanfulla a Traversetolo, mettendo in bella mostra la propria merce con disinvoltura, come uno dei tanti ambulanti che domenica scorsa, 24 novembre, affollavano il mercato più prestigioso della provincia. Ma lui, un commerciante di frutta e verdura residente nel Parmense, non era affatto come tutti gli altri colleghi: si trovava lì in modo completamente abusivo, senza alcuna autorizzazione per esercitare la propria attività nell’area mercatale.
Una presenza irregolare che non è sfuggita agli agenti della Polizia Locale dell’Unione Pedemontana Parmense e ai militari della Stazione dei Carabinieri di Traversetolo intenti, come ogni domenica, a verificare il possesso dei titoli necessari da parte degli ambulanti. Così attorno a mezzogiorno è scattato il controllo, che ha portato ad una sanzione da 5.164 euro per aver violato il Decreto legislativo 114/98, al sequestro di attrezzature varie e. soprattutto, della merce: ben 170 cassette per lo più di frutta, per un peso complessivo di oltre 500 chilogrammi. Frutta che una volta superato l’esame di idoneità da parte dell’Ausl è stata trasferita all’Emporio solidale Sud Est, per essere messa a disposizione delle famiglie in difficoltà.
«Mi complimento con gli agenti della Polizia Locale, supportati dai militari dell’Arma di questa stazione Carabinieri, per questo intervento contro l’abusivismo commerciale. La fermezza e la compostezza degli operanti hanno fatto desistere gli ambulanti dall’assumere iniziative che potessero turbare l’ordine pubblico per evitare l’applicazione delle severe sanzioni – sottolinea il sindaco di Traversetolo e assessore alla Sicurezza e Legalità dell’Unione Pedemontana Simone Dall’Orto –. L’ambulante non era autorizzato a vendere la propria merce all’interno del mercato, facendo concorrenza sleale agli altri commercianti che rispettano le regole e che pagano l’occupazione del plateatico. Il valore aggiunto dell’operazione – prosegue Dall’Orto – è che, così come accaduto a febbraio, la merce è stata trasferita all’Emporio Solidale, a beneficio delle persone più bisognose». Un lieto fine per una brutta storia.