Da qualche anno aveva deciso di interrompere la conoscenza con un amico di vecchia data, in quanto era diventato nei suoi confronti eccessivamente morboso. Da quel momento, l’uomo, un 53enne, aveva iniziato a manifestare un atteggiamento ossessivo nei confronti della donna, assumendo condotte minacciose e persecutorie, non solo nei confronti della vittima ma anche dei suoi familiari. Ogni volta che la incontrava, la tempestava di insulti e la minacciava di morte simulando il taglio della gola con le dita, interferendo nella sua vita con comportamenti assillanti.

Condotte persecutorie quelle compute dall’uomo a seguito delle quali, al termine delle indagini, il 53enne residente a Reggio Emilia veniva denunciato dalle forze dell’ordine alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci in ordine al reato di atti persecutori. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative richiedeva e otteneva dal GIP l’applicazione della misura cautelare divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 800 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa, disponendo inoltre l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento di natura cautelare eseguito il 30 ottobre scorso.

Il 23 novembre la vittima, nell’uscire di casa, si trovava difronte l’uomo. La donna allertava immediatamente il 112 che a sua volta inviava sul posto una pattuglia dei carabinieri della sezione radiomobile. I militari trovavano l’uomo nei pressi di un bar di Reggio Emilia ad una distanza di circa 100 metri dall’abitazione della donna. Quindi, alla luce della flagranza di reato di violazione del divieto di avvicinamento, lo arrestavano.

Alla base della misura cautelare del divieto di avvicinamento, ci sono le condotte dell’uomo che non aveva accettato la decisione della sua amica di interrompere la loro conoscenza, in quanto era diventato eccessivamente morboso. Lui aveva quindi iniziato ad assumere condotte minacciose e persecutorie, manifestando un atteggiamento ossessivo e controllante nei confronti della donna e anche dei familiari della stessa, facendosi trovare spesso nei pressi della sua abitazione. Ogni volta che la incontrava la tempestava di insulti e la minacciava di morte simulando il taglio della gola con le dita; sputava per terra,  sussurrava una serie di parolacce nei suoi confronti toccandosi le parti intime.

Gravi condotte persecutorie quelle denunciate dalla donna che avevano portato al divieto di avvicinamento, che pare non essere bastato in quanto nel pomeriggio di sabato l’uomo è stato sorpreso in flagranza dai militari della sezione di Reggio Emilia, che lo hanno trovato ad un centinaio di metri dalla vittima. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.