Sono numerose a San Felice sul Panaro le iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale in novembre per sensibilizzare la popolazione sul delicato e sempre attuale tema della violenza di genere, proseguendo un percorso avviato già nel corso dello scorso mandato quando sono stati organizzati incontri e conferenze con relatori quali forze dell’ordine, avvocati, psicologi, sociologi, giornalisti per trattare l’argomento da diverse prospettive.
Primo appuntamento sarà venerdì 22 novembre al Palaround dove si svolgerà la conferenza riservata alle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado Pascoli. Più di 200 ragazzi si relazioneranno con l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, docente di criminologia e vittimologia presso l’Istituto Limec di Milano e consulente esterno della Commissione Femminicidio alla Camera dei Deputati. Sempre dal 22 novembre sarà allestita una sedia rossa presso la scuola secondaria di primo grado Pascoli, una campagna di sensibilizzazione a cui il Comune di San Felice ha aderito coinvolgendo la scuola, con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi nella diffusione della cultura di prevenzione e contrasto della violenza di genere. Domenica 24 novembre ci sarà la camminata rossa dal titolo: “Passo dopo passo…insieme contro la violenza sulle donne” che vede il coinvolgimento di associazioni del territorio sempre con l’obiettivo di promuovere l’informazione e la prevenzione alla tematica. Lunedì 25 novembre, giorno in cui si celebra la giornata contro la violenza alle donne, sarà illuminato il Monumento ai Caduti. Sempre lunedì 25 novembre, presso l’auditorium comunale, alle 20.45, si svolgerà lo spettacolo “Schizzate. Piccoli ritratti di follia” con la compagnia “Aporie”. Si tratta di uno spettacolo che unisce musica e narrazione per raccontare il tema della follia al femminile nelle sue mille sfaccettature. Parole: Elisa Lolli e Simona Mandurino, musica: Caravane de ville.
«Abbiamo voluto coinvolgere anche le scuole – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Elisabetta Malagoli – perché riteniamo fondamentale sensibilizzare da subito i giovani al rispetto dell’altro, alla valorizzazione della dignità, per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi che tendono a giustificare i comportamenti violenti. Nelle diverse conferenze organizzate in passato è emerso un punto di vista comune, ossia che si tratti di una questione di cultura e mentalità. Ed è proprio dalla cultura che può arrivare il cambiamento».