I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola hanno preso in custodia otto reperti di presunto interesse archeologico. La scoperta stata fatta nel pomeriggio del 15 novembre 2024 da un italiano sulla sessantina che si trovava in un’area pubblica. Alla vista dei frammenti, il cittadino si è incuriosito, ha scattato alcune foto col telefonino e le ha inviate alla figlia che è un’archeologa.
Da una prima e sommaria analisi delle immagini ricevute, la scienziata ha risposto al padre dicendogli: “Non toccare niente! Chiama i Carabinieri!”. Ed è quello che ha fatto il cittadino, come da normativa, telefonando al 112 e informando la Centrale Operativa dei Carabinieri di Imola. Appresa la notizia, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola hanno raggiunto il richiedente, preso in custodia i frammenti e informato le autorità, civili (Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara) e militari (Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna).