Gli Organi di Ateneo hanno approvato la proposta di aggiornamento delle Linee Guida e dell’Accordo di riservatezza per avviare il Servizio Carriere Alias, già attivo per la comunità studentesca, anche per il personale Unibo, a partire dal 1 gennaio 2025. In questo modo, chiunque abbia un rapporto di lavoro con l’Ateneo, anche temporaneo, potrà accedere a questa opportunità, con l’obiettivo di rimuovere le differenze sociali che impediscono a una fascia della popolazione di godere pienamente del proprio diritto all’identità di genere quale espressione del diritto all’identità personale.
L’Alma Mater, già nel 2021, ha recepito le Linee Guida della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane e con esse il principio di autodeterminazione quale fondamento delle carriere alias, permettendo di accedere al servizio senza l’obbligo di presentare diagnosi mediche o perizie psichiatriche a tutte le persone che hanno il desiderio di essere riconosciute con il nome corrispondente all’identità percepita e scelta.
Un ulteriore passo in coerenza con i dati in crescita tra gli studenti per quanto riguarda le attivazioni delle carriere alias, dal 2017 ad oggi: 229 di cui 30 hanno ricevuto la sentenza definitiva di rettifica anagrafica; 5 hanno disattivato la carriera alias; 159 attualmente con carriera accademica attiva. Ciò mostra una crescente esigenza di riconoscimento e inclusività che ha portato l’Ateneo a estendere la carriera alias a tutto il Personale di Ateneo, modificando le Linee Guida e adottando un Accordo di riservatezza specifico. Un modo concreto di affermare che l’Università di Bologna accoglie e rispetta l’identità di ogni persona, e mantiene il proprio ruolo di istituzione aperta, inclusiva e attenta alle esigenze di tutta la sua comunità.