“Infiltrazioni mafiose anche a Bologna? Ormai nessuna città ne è esente. Presenze mafiose a Bologna erano già state rilevate alla fine degli anni ’90. La mia prima indagine nel 1989 la feci proprio nella provincia di Bologna, era coinvolta la n’drangheta delle cosche di San Luca che portavano a Bologna 100 chili di cocaina ogni settimana e coi soldi ricavati cominciavano a comprare attività da imprenditori bolognesi. Il fenomeno da allora non si è mai arrestato”. Così il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, ieri sera all’incontro organizzato da CNA Bologna al Royal Hotel Carlton.
“Nei miei incontri coi cittadini non vengo mai a rassicurare, ma ad avvertire di stare sempre vigili contro i fenomeni mafiosi – ha proseguito Nicola Gratteri -. Prima erano a macchia di leopardo, adesso sono sistematici. Ci sono meno atti di violenza rispetto ad un recente passato, ma il fenomeno mafioso non è per nulla regredito. Se un imprenditore si rivolge agli usurai, è la fine della sua azienda. Se l’azienda va male, meglio portare i libri in tribunale e ricominciare da zero. Non restare soli ma rivolgersi a chi può ascoltare ed aiutare, come può farlo un’associazione come CNA. Non chiedete aiuto quando siete alla ‘canna del gas’: le mafie sono piene di contanti perché vendono cocaina e hanno bisogno di riciclare tutto quel denaro in attività legali. Le mafie esistono perché il potere ha bisogno delle mafie. E allora bisogna essere coerenti su da che parte stare quando si è avvicinati da fenomeni chiaramente mafiosi. Perché se un mafioso entra in un’azienda sana, quell’uno poi forma una comunità che si radica. Una comunità che poi vota e fa votare. E il problema da economico diventa politico”.
CNA ha invitato il procuratore Gratteri nell’incontro dal titolo “Impresa e legalità, la sfida alle infiltrazioni mafiose”. “Il principio della legalità è scolpito nei valori della CNA – così ha introdotto l’incontro Antonio Gramuglia, Presidente CNA Bologna -. Abbiamo promosso questo incontro per far capire ai magistrati che non sono soli nella loro lotta alla criminalità, noi imprenditrici e imprenditori li sosteniamo, siamo con loro”. “Il Procuratore Gratteri ci ha fatto capire che oltre ai mafiosi sono altrettanto pericolosi i loro complici, quelli che li appoggiano – ha concluso il Direttore Generale CNA Bologna Claudio Pazzaglia -. I corpi intermedi come CNA possono essere un baluardo per spezzare queste complicità, la nostra associazione è una comunità di 35.000 persone tra imprenditori, cittadini e pensionati. E CNA può essere un utile punto di ascolto per chi ha bisogno”.