Svolta nelle indagini relative all’accoltellamento avvenuto nella sera di sabato 19 ottobre scorso in Piazzale Marconi ed in conseguenza del quale un giovane tunisino è stato ridotto in fin di vita. Due le persone sottoposte a fermo da parte della Polizia di Stato.

Si tratta di un ventitreenne e di un ventiseienne di nazionalità tunisina, come la vittima, residenti entrambi a Piacenza. Proprio in quel centro, lo scorso giovedì sera, i due indagati sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto dalla Squadra Mobile di Reggio Emilia, su ordine della Procura di diretta dal Procuratore Dott. Calogero Gaetano Paci.

Le ininterrotte indagini avviate nell’immediatezza dei fatti, accaduti intorno alle 21 di sabato 19 ottobre, si sono svolte attraverso l’indefettibile ricorso alle telecamere di videosorveglianza. Gli uomini e le donne della Polizia di Stato hanno svolto infatti un meticoloso lavoro di raccolta e visione di ore e ore di filmati, acquisendo passo dopo passo tutte le immagini utili a ricostruire le fasi dell’agguato nonché i momenti antecedenti e successivi ad esso.

Tutto si è svolto nel giro di pochissimi istanti. Teatro dei fatti il piazzale antistante la stazione, abbastanza trafficato a quell’ora nonostante il maltempo. Le telecamere riprendono la scena da diverse prospettive. Si osserva una lite che vede protagonista un giovane, che poi avrà la peggio finendo nel giro di poche ore per due volte in sala operatoria per due interventi chirurgici salva vita, ed un gruppo di cinque soggetti di cui solo due però agiscono.

Dopo un reciproco lancio di bottiglie di vetro, i due indagati con un’azione coordinata sorprendono e aggrediscono la vittima. Uno dei due, sfruttando la copertura di un furgone sorprende la vittima, lo afferra per la maglia, lo tira a sé e gli sferra dei fendenti. Uno dei colpi va a segno al fianco destro, gli altri fortunatamente no.

L’altro indagato, che si trova alla guida del furgone in attesa del complice, punta la vittima e prova ad investirlo per ben due volte effettuando delle brusche manovre, ma non ci riesce. In un caso investe una macchina lì parcheggiata, nell’altro abbatte una stazione di ricarica per le auto elettriche.

Le urla della vittima e la sua tenacia inducono verosimilmente gli aggressori a darsi alla fuga. Lui invece si accascia a pochi metri di distanza dal luogo dell’accoltellamento, perdendo di fatto conoscenza e riaprendo gli occhi solo giovedì sera, proprio quando i suoi due aggressori sono stati assicurati alla giustizia.

Il compendio probatorio raccolto dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato è stato fatto proprio dalla Procura reggiana che giovedì ha emesso il decreto di fermo alla luce del concreto ed attuale pericolo di fuga degli indagati.

Ieri mattina i due fermati si sono presentati dinanzi al GIP che ha convalidato il fermo ed applicato per entrambi la custodia cautelare in carcere. Dovranno quindi rispondere della pesante accusa di tentato omicidio.