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Prima avrebbe picchiato la moglie colpendola a calci e schiaffi, poi si sarebbe allontanato dopo averle sottratto cellulare, documenti e chiavi di casa; dopo alcune ore sarebbe tornato e avrebbe chiuso a chiave moglie e figli dentro casa. La donna è stata poi medicata presso il competente pronto soccorso con una prognosi di 8 giorni. Per questi motivi i carabinieri della tenenza di Scandiano a cui la vittima, una 42enne del posto, ha formalizzato la denuncia, con le accuse di lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona, hanno tratto in arresto un 31enne scandianese ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Reggio.

L’origine dei fatti domenica mattina poco dopo le 5.30 quando i carabinieri, su input dell’operatore in servizio al 112 allertato dal figlio minore della donna, intervenivano presso una privata abitazione dove una donna aveva segnalato di aver subito violenze da parte del compagno. All’arrivo i carabinieri accertavano che l’uomo, allontanatosi da casa dopo i fatti, a seguito di un litigio con la compagna l’aveva presa a calci nel costato e a schiaffi in faccia, le aveva stretto con le mani il collo per poi allontanarsi privandola delle chiavi di casa, del cellulare e dei documenti di identità. La donna, rassicurata dai carabinieri veniva invitata a farsi medicare e formalizzare la denuncia.

Dopo qualche ora, sempre su richiesta del figlio minore, i carabinieri di Scandiano tornavano presso l’abitazione della donna dove il compagno era tornato chiudendo a mandante la porta di casa e impendendo così agli occupanti di uscire anche in considerazione che tutte le finestre poste al piano terra erano munite di inferriate. E mentre i carabinieri di Scandiano, con l’ausilio dei vigili del fuoco, liberavano madre e figli, i militari notavano l’arrivo dell’uomo, immediatamente bloccato e trovato in possesso delle chiavi di casa, dei documenti e del cellulare della compagna. Alla luce della condotta delittuosa, il 31enne veniva tratto in arresto e posto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.