Sabato 28 e domenica 29 settembre si terrà a Casa Cervi un fine settimana di arte e di letture, all’interno del Museo che racconta la vicenda dei Sette Fratelli Cervi e della Resistenza emiliana. Due iniziative a ingresso libero che l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) presenta in occasione delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio, l’appuntamento che il Ministero della Cultura promuove ogni anno per riaffermare la centralità del patrimonio dei musei e dei luoghi di cultura di tutta Italia. Un tema fortemente sentito dalla Regione Emilia-Romagna, che promuove la collaborazione fra realtà museali del territorio, in linea con il titolo GEP di quest’anno, “Patrimonio in cammino”.

Sabato 28 alle ore 11, presso gli spazi espositivi del Museo Cervi, si terrà l’inaugurazione della mostra del pittore ferrarese Carlo Tassi, in collaborazione con la Casa Museo Carlo Tassi di Bondeno (Ferrara). Domenica 29, dalle 11 alle 12,30, si terrà l’evento “La parola al patrimonio”, un momento di letture sugli oggetti più significativi del percorso e degli archivi del Museo.


Sabato 28 settembre ore 11
“PONTI DI MEMORIE”. INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI CARLO TASSI

Sabato 28 settembre alle ore 11, presso la Sala Genoeffa Cocconi del Museo Cervi si terrà l’inaugurazione della mostra “Ponti di memorie. Il paesaggio umano di Carlo Tassi da Bondeno a Casa Cervi”, organizzata insieme alla Casa Museo Carlo Tassi: una collaborazione sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna nell’obiettivo di valorizzare due importanti Case Museo del territorio emiliano.

Carlo Tassi (1933-2011) è stato un pittore e scultore nato e cresciuto a Bondeno, paese in provincia di Ferrara vicino alle rive del Po. I soggetti più frequenti delle sue opere sono l’ambiente fluviale e il territorio padano, ma anche scene di vita contadina e rurale, in scenari molto simili al territorio della bassa reggiana. «Nelle sue opere si trovano le stesse suggestioni della terra dei Cervi», dice Paola Varesi, Responsabile del Museo Cervi. «Una terra di contadini, di braccianti, di donne e uomini che dal lavoro traggono le motivazioni per la crescita di consapevolezza sociale, per la costruzione di un’etica collettiva, per prese di posizione e rivendicazioni. Un altro tema in comune sono le donne: forti determinate, protagoniste insieme agli uomini della vicenda famigliare, come furono le donne dei Cervi».

«Luoghi che si incontrano e si riconoscono, attraverso l’arte», dice Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi. «Luoghi che camminano insieme, alla ricerca dei valori umani universali: la vita, la libertà, il lavoro, l’amore, la pace. Le Case delle persone illustri dell’Emilia-Romagna sono patrimonio di tutti: farle vivere e conoscere è un servizio reso alla comunità».

All’inaugurazione interverranno Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, e Mauro Felicori, Assessore cultura e paesaggio Regione Emilia-Romagna. Introdurranno alla mostra Paola Varesi e Mara Vincenzi Tassi, Direttrice della Casa Museo Carlo Tassi. L’inaugurazione si concluderà con un aperitivo.

Domenica 29 settembre ore 11
“LA PAROLA AL PATRIMONIO. BREVE VIAGGIO DI NARRAZIONE FRA GLI OGGETTI DI CASA CERVI”

Domenica 29 settembre dalle ore 11 alle 12,30 all’interno del Museo Cervi si terrà l’evento itinerante “La parola al patrimonio. Breve viaggio di narrazione fra gli oggetti di Casa Cervi”. La visita al Museo sarà accompagnata dalla lettura di brani dello scrittore, linguista e traduttore reggiano Riccardo Bertani, che saranno associati ad alcuni fra gli oggetti più significativi del percorso museale e degli archivi del Museo Cervi. L’iniziativa sarà un’occasione preziosa per scoprire da vicino proprio gli archivi, i depositi del Museo, per anni esclusi dalla visita al pubblico e ordinati solo pochi mesi fa: si tratta di centinaia di svariati oggetti e doni curiosi appartenuti a Alcide Cervi, padre dei Sette Fratelli e delle sorelle Rina e Diomira, e alla sua Famiglia.

I brani scelti di Riccardo Bertani, nato e cresciuto nel vicino paese di Campegine, parlano di usi e tradizioni contadine del secolo scorso, delle credenze popolari e di superstizioni, ma anche dei lavori nei campi e degli animali delle fattorie, dal suino alla vacca rossa. Gli scritti di Bertani, fra l’altro grande studioso di dialetto emiliano e di molte lingue, riportano al mondo antico dei nostri nonni, “quando il tempo era segnato dal canto del gallo” (per citare una raccolta dei suoi scritti) e quando si parlava più in reggiano che in italiano. Il racconto della nostra terra e delle tante donne e uomini del passato si unisce dunque, attraverso gli oggetti, con la narrazione della peculiare vicenda dei Cervi, nel luogo dove vissero e fecero fortuna prima del loro tragico epilogo.

Il programma dettagliato delle iniziative è su www.istitutocervi.it. Per informazioni: info@istitutocervi.it / 0522 678356. Il Museo di Casa Cervi sabato e domenica è aperto dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.