Da una parte si strozzano i finanziamenti pubblici al trasporto pubblico locale e dall’altra si attacca direttamente la gestione di Seta spalancando le porte a facili quanto improbabili soluzioni, come sta emergendo anche in queste ore nei vari attacchi da parte di esponenti politici e sindacali.

E’ un metodo aggressivo che continuiamo a vedere a fronte delle problematiche nei vari comparti pubblici, a partire dal comparto sanitario.

In più occasioni i sindacati confederali, unitariamente, hanno ribadito che i problemi di base risiedono nel definanziamento del Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, che contribuisce per il 70% al sostegno economico delle aziende di trasporto pubblico locale.

Tale definanziamento sta portando alla deriva le imprese che gestiscono il trasporto strozzando le risorse destinate al rinnovo del Contratto Nazionale e creando così le condizioni per rendere poco attrattivo il settore: stipendi bassi e turnazioni sempre più pesanti che causano una crescente fuga verso altri settori, da cui deriva una carenza cronica di personale.

Nel caso modenese il bilancio di Seta soffre anche di un sottofinanziamento derivante da un basso “corrispettivo chilometrico” provinciale inferiore a quello di altri territori e di un’effettiva incapacità della direzione aziendale nel tenere le relazioni sindacali, che spesso sfocia in atti unilaterali, come gli ultimi episodi relativi a premi e indennità.

Nel recente incontro in Prefettura tenuto il 19 settembre con i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro si era convenuto di aprire un confronto con Seta con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche dei lavoratori e affrontare le problematiche legate alla turnazione, confronto che da parte della Filt Cgil rimane comunque aperto in quanto i problemi sul territorio restano irrisolti.

La mobilità dei cittadini, così come gli altri servizi di welfare pubblico, deve rimanere un diritto di tutti. Vogliamo una città europea, decongestionata dal traffico privato, meno inquinata e con un importante rete di trasporto pubblico locale. I sabotaggi e le poche risorse per il Tpl hanno l’effetto opposto, quello di mettere in ginocchio il settore e strumentalizzare politicamente la rabbia dei cittadini e dei lavoratori per andare verso una progressiva privatizzazione con meno servizi per i cittadini e meno tutele per i lavoratori”.

(Marco Bottura, segretario sindacato trasporti Filt/Cgil Modena)