Il 12 settembre 1944, nel corso di una rappresaglia effettuata da reparti tedeschi, in località Biscia, su via Ferrarese in territorio di Castel Maggiore, furono fucilati e abbandonati sulle macerie di un caseggiato fatto saltare in aria i patrioti Dionigio Bordoni, Roberto Dezaiacomo, Calimero Donati, Domenico Guerri, Enrico Piva, Romano Stanzani, Gino Zanarini.
Oggi, 12 settembre 2024, a distanza di 80 anni il Sindaco Luca Vignoli insieme ad Agostino Francia, Presidente dell’ANPI di Castel Maggiore, ha reso onore alle vittime presso il Cippo commemorativo di via Ferrarese, alla presenza del Presidente del Consiglio Comuna, dei militari del Reggimento Genio Ferrovieri, delle forze dell’ordine e di alcuni cittadini.
I fatti:
Il 12 settembre 1944 alcuni partigiani bloccarono un camion tedesco in località Biscia. Recuperarono il materiale trasportato e lasciarono liberi i due militari catturati, i quali riferirono l’accaduto al loro comando. Il giorno stesso i tedeschi fecero saltare la casa presso la quale era avvenuto l’attacco e fucilarono sette persone rastrellate per la strada. La notizia della rappresaglia tedesca fu diffusa dal CLN di Castel Maggiore che il 13 settembre stampò un volantino listato a lutto.
Il CLN dispose una giornata di lutto per il 14 e ordinò: «1) Tutti i negozi del comune debbono restare chiusi; 2) Gli operai della Barbieri, della Todt, i braccianti, i contadini e tutti gli altri cittadini debbono astenersi dal lavoro». Il volantino concludeva: «Cittadini! I corpi insanguinati delle vittime della Biscia, abbandonati fra le macerie delle case distrutte, gridano vendetta. Al loro grido, tutti rispondiamo inasprendo il nostro odio e centuplicando le nostre azioni armate contro i barbari aguzzini hitlero-fascisti! Morte agli assassini del popolo!».
(Da storiaememoriadibologna.it)