Divieto di esercizio dell’attività venatoria nelle vicinanze del canile di via Persicetana e in altre due zone alle porte di Calderara. È quanto ha stabilito il sindaco Giampiero Falzone dopo aver analizzato attentamente la situazione e verificato la potenziale pericolosità della caccia nelle aree in questione, sulla scia di quanto già deciso gli anni scorsi a partire dal 2019.

Con effetto immediato, pertanto, l’ordinanza 74 datata 3 settembre 2024 dispone il divieto di esercitare l’attività venatoria “sia in forma vagante che con appostamenti temporanei” in una fascia di 150 metri dal perimetro del canile, dove è tra l’altro obbligatorio tenere il fucile scarico. Nelle zone adiacenti, inoltre, “è vietato sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi l’area stessa”. Le aree interessate sono: la zona del canile municipale di via Persicetana 23, per una fascia di 150 metri dal perimetro; la fascia di territorio delimitata a nord da via Garibaldi, a est da via Pradazzo, via Collodi e via del Campo, a Sud da via Rizzola Levante e a ovest da via Papa Giovanni Paolo II; l’area di rimboschimento nella zona del Torrente Lavino.

La potenziale pericolosità dell’attività venatoria alla base del provvedimento riguarda i cani ospitati dalla struttura comunale, i volontari e i visitatori del canile nel primo caso, i residenti, i praticanti attività sportive e i lavoratori negli altri due. «Un Comune – spiega il primo cittadino – non può vietare la caccia, ma può regolamentare delle restrizioni e dei divieti per l’incolumità di persone e animali. Nel 2019, a fronte delle numerose segnalazioni ricevute, eravamo intervenuti per il divieto nell’area del canile, decisione confermata nel 2020. A partire dal 2021, abbiamo aggiunto altre fette di territorio, fino ad arrivare, sulla base di nuove segnalazioni raccolte dalla Polizia Locale, alle ampie zone previste dall’ordinanza di quest’anno. Abbiamo l’esigenza, oltre che di tutelare il benessere degli animali, di mettere in condizioni di totale sicurezza zone della città in cui l’incolumità delle persone, residenti o comunque frequentatori, può essere messa a rischio da comportamenti imprudenti».