da sinistra: Claudia Favara, referente territoriale reggiana di CSV Emilia; il vicepresidente Umberto Bedogni; il direttore Arnaldo Conforti; Federica Severini, referente territoriale reggiana

CSV Emilia, il centro di servizio per il volontariato delle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza presenta il bilancio sociale al territorio reggiano dopo l’approvazione all’unanimità dell’assemblea che rappresenta le 343 associazioni socie. La redazione di un bilancio sociale non è solo un obbligo di legge, ma un modo per raccontare con chiarezza e trasparenza ogni sforzo, ogni obiettivo raggiunto, ogni sfida affrontata nel supportare il volontariato e la comunità. Una comunità vasta che si estende da Piacenza a Reggio Emilia, includendo Parma.

CSV Emilia, infatti, dal 2020 riunisce in un unico ente i tre Centri Servizio per il Volontariato precedentemente attivi nelle rispettive province. Tra questi, DarVoce, storico centro per il volontariato di Reggio attivo dal 1994, oggi parte una realtà riconosciuta che ha saputo allargare gli orizzonti geografici e radicarsi sempre di più sul nostro territorio.

Un bilancio sociale apre le porte dell’organizzazione a chiunque voglia comprendere meglio come opera. È una dimostrazione concreta e trasparente dell’impegno e un modo per costruire e consolidare la fiducia con i tanti stakeholder in gioco. In questi trent’anni di attività la rete collaborativa tessuta intorno al volontariato è diventata ampia e variegata e ha coinvolto ogni parte della comunità: Comuni, scuole, università, enti pubblici, Aziende sanitarie e ospedaliere, imprese.

Sfogliando le 117 pagine del documento, emerge un racconto dettagliato della missione, delle attività e dei risultati ottenuti, delle collaborazioni instaurate e del contesto in cui il Centro ha operato. Un contesto dove il tasso di invecchiamento della popolazione è sempre più elevato, la gestione dei carichi di cura vede un forte squilibrio di genere, le fragilità sono in aumento, l’ambiente è in crisi e i finanziamenti sono sempre più scarsi.

In questa cornice, il CSV si è mosso nei tre territori mettendosi a disposizione dei 3010 enti del terzo settore presenti. Queste realtà, principalmente di dimensioni medio-piccole (il 53,3% ha da 4 a 24 volontari, il 30% meno di 5), svolgono un ruolo essenziale per il benessere della comunità e, proprio per questo, hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di operare al meglio.

CSV Emilia offre loro servizi professionalmente qualificati e si mette a disposizione di tutti i cittadini che desiderano avvicinarsi al volontariato, con particolare attenzione ai giovani. Lo fa sempre mettendosi in ascolto delle organizzazioni, partendo dai loro bisogni per co-progettare insieme le soluzioni, con lo sguardo puntato verso il futuro e l’innovazione.

Nel 2023 sono state realizzate tantissime attività per le associazioni nell’ambito di consulenza, formazione, informazione/comunicazione, documentazione, supporto all’organizzazione interna e nella ricerca fondi. Inoltre, è stato offerto loro accompagnamento nella redazione dei progetti e nella costruzione delle reti collaborative con i diversi soggetti della comunità per intervenire coralmente sulle cause dei più urgenti fenomeni sociali.

Qualche numero? Solo negli ambiti giuridico, fiscale, amministrativo e assicurativo, sono state erogate 2703 consulenze, mentre 226 associazioni si sono rivolte a CSV Emilia per essere aiutate a redigere progetti per partecipare a bandi e ottenere finanziamenti.

Numerosi i corsi di formazione che hanno offerto ai volontari competenze trasversali, tecniche e di cittadinanza. Prevalentemente online per permettere di seguire gli incontri anche dai luoghi più remoti dei tre territori, hanno spaziato tra i temi più diversi, dalla relazione d’aiuto, alla tenuta di un bilancio, dal videomaking alla gestione del gruppo. Il calendario 2023 prevedeva 65 corsi per un totale di 265 ore di formazione e 1416 partecipanti.

Un altro ambito di attività importante è la promozione della cultura del volontariato e della solidarietà fra i cittadini che CSV Emilia persegue da sempre con più strumenti. Ad esempio ci sono gli sportelli d’orientamento che quest’anno hanno portato alle associazioni 808 nuovi volontari e volontarie. Numeri altissimi, anche grazie a “IO AMO”, la campagna di ricerca volontari in favore delle associazioni che ha tappezzato le tre città con i volti di 12 volontari veri.

Sono stati invece 2762 i giovani coinvolti in attività pensate ad hoc per loro tra servizio civile, percorsi nelle scuole e nelle università, mentre per 312 giovanissimi, l’estate è stata animata da 39 campi che li hanno portati a vivere da volontari per una settimana.

Inoltre, con CSV Emilia il volontariato è entrato anche nelle aziende per promuovere l’agire volontario, la partecipazione, la coesione e la cittadinanza attiva.

L’elenco, nel corposo bilancio a disposizione di tutte le persone interessate, è molto ampio. Per quanto riguarda Reggio Emilia, merita particolare attenzione il prezioso lavoro del progetto Non+Soli 2023 sull’amministratore di sostegno, che garantisce la presenza di diversi sportelli informativi su un tema delicato in città e in ogni distretto. Si parla di 1868 utenti serviti, tra cui 374 nuovi, con 5646 servizi erogati (consulenza, informazione, ricorsi, depositi atti, istanze, rendiconti, copie conformi, notifiche) grazie a 1838 ore di impegno dei volontari. Vanno aggiunti 24 eventi, organizzati o a cui si è preso parte in collaborazione, per dare informazioni sulle varie tematiche legate all’amministrazione di sostegno. Grazie all’attività di volontariato svolta dagli sportelli, nel 2023 Non+Soli ha generato un risparmio per comunità di 1 milione e 425.000 euro che unito a quello degli ultimi 10 anni porta il risparmio sociale a 7 milioni e 733.950 euro.

Da citare anche gli oltre 200 giovani con disabilità inseriti in attività sportive con i loro coetanei grazie al progetto All Inclusive Sport. E un prezioso lavoro di relazione e rete sul territorio, che conferma la credibilità e la competenza di CSV Emilia e ha permesso di gettare le basi per percorsi poi entrati nel vivo nel 2024. Tra questi, quello sulle case di comunità, un progetto regionale per garantire servizi socio-sanitari di prossimità, quello sulle carceri e quello, all’avanguardia nazionale, del progetto di rete InVita. L’obiettivo è creare la prima comunità diffusa italiana formata da cittadini che affianca chi sta vivendo la fragilità causata dalla malattia inguaribile di un proprio caro. Vi lavorano, con il coordinamento di CSV Emilia, associazioni, realtà sanitarie, Ausl e enti pubblici.

Questi progetti sono dei veri e propri laboratori di creatività e relazione dove il segreto sta nel mescolare punti di vista e competenze: associazioni, enti pubblici e aziende insieme scelgono di cercare soluzioni a problemi che richiedono un approccio sistemico e corale, dove ognuno fa la sua parte.

Tutto questo e molto altro è raccontato nelle pagine del Bilancio sociale di CSV Emilia che si può scaricare dalla sezione “Chi siamo” del sito www.csvemilia.it. Un piccolo viaggio che ogni anno offre al CSV l’occasione per guardare con orgoglio al passato, affrontare con consapevolezza il presente e pianificare con speranza il futuro.