Nella giornata di ieri la Polizia di Stato di Bologna procedeva all’arresto di un uomo di origine albanese classe 1966, resosi responsabile del reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

Nello specifico, nella mattinata del 1° luglio, gli operatori della Squadra Mobile di Bologna acquisivano la notizia di un uomo albanese che, dopo aver prelevato nella città di Bari un carico di cocaina, si stava dirigendo verso il Nord Italia.

Da ulteriori approfondimenti in tempo reale presso l’Ente Autostrade S.p.a., gli operatori riscontravano che l’autovettura d’interesse risultava in uscita dall’autostrada A14 alle ore 07:40 circa con impegno del Casello di Bari Nord; la medesima autovettura, alle seguenti ore 08:30, impegnava l’autostrada A14 attraverso il medesimo valico e con direzione Nord Italia.

Alla luce di tali riscontri, gli Agenti effettuavano un calcolo sul probabile passaggio in Emilia-Romagna dell’autovettura già menzionata, motivo per cui gli operatori decidevano di organizzare un servizio sul tratto autostradale A14 da Rimini a salire verso Bologna, riuscendo ad individuare l’autovettura alle ore 14.20 circa all’altezza di Castel San Pietro Terme, per poi procedere a fermarla all’altezza del casello autostradale Bologna Fiera.

L’uomo, unico occupante del veicolo, veniva, dunque, sottoposto ad un controllo di Polizia e, sin da subito, manifestava un evidente stato di agitazione, facendo fatica a rispondere anche a domande semplici; in considerazione di ciò e della necessità di approfondire il controllo in maggiore sicurezza, l’uomo veniva condotto presso la locale Questura dove si procedeva ad effettuare  una perquisizione personale e veicolare ai sensi dell’art. 103 D.P.R. 309/90, con l’ausilio dell’unità cinofila della Polizia di Stato.

La perquisizione dell’autovettura dava esito positivo poiché il cane Barak segnalava la presenza di sostanza stupefacente nella parte del veicolo sita tra i sedili posteriori e il baule. Alla vista di ciò, l’arrestato si mostrava collaborativo e sbloccava il “vano doppio fondo” ivi allocato, ricavato con la modifica del baule e accessibile solo con una sequenza di più azioni da compiere in successione.

In particolare, sull’autovettura risultava istallato un ingegnoso sistema, funzionante solo a veicolo acceso, che prevede lo spingimento del tasto “sbrinamento lunotto posteriore”, a seguito del quale va inserita una brugola in un foro ricavato sul lato sinistro del vano del baule, che poi sblocca definitivamente il coperchio che occulta il vano.

All’interno del vano doppio fondo erano stati occultati n. 10 parallelepipedi contenenti sostanza in polvere di colore bianco del tipo cocaina per un peso complessivo di 10,85 Kg, il cui valore commerciale, in attesa dell’esame qualitativo, si stima in circa un milione di euro.

Alla luce di quanto esposto, pertanto, l’uomo (incensurato) veniva tratto in arresto poiché colto in flagranza del reato previsto e punito dagli artt. 73 e 80 D.P.R. 309/90, e su disposizione del P.M. di turno veniva accompagnato presso la locale Casa Circondariale Rocco d’Amato, in attesa dell’udienza di convalida.