Hanno preso avvio i primi lavori di verniciatura e l’installazione dei tradizionali segnavia bianchi e rossi sulla Via Vandelli, in tutti i territori attraversati dal cammino, cioè Modena, Sassuolo, Pavullo nel Frignano (MO), Castelnuovo di Garfagnana (LU) e Massa (MS), secondo le consuetudini del Club Alpino Italiano. L’intervento, che comprende anche il posizionamento di pannelli informativi turistico/culturali, è reso possibile grazie al contributo di 18.000 euro messo a disposizione da FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo nell’ambito della Campagna “I Luoghi del Cuore”, con un cofinanziamento di 5.500 euro garantito dai Comuni di Modena, Sassuolo, Pavullo nel Frignano, Formigine, Maranello e dall’Unione Terre di Castelli (per Castelnuovo Rangone e Castelvetro di Modena). Il progetto, inoltre, ha ricevuto l’adesione di 20 su 21 Comuni attraversati dalla Via nelle province di Modena, Lucca e Massa-Carrara e il sostegno della Provincia di Modena.

Le azioni sono coordinate dall’Associazione Via Vandelli APS, che ha presentato il progetto complessivo ottenendo poi il contributo, con il supporto operativo delle sezioni CAI di Modena, Massa, Pavullo nel Frignano, Sassuolo, Castelnuovo di Garfagnana e Carpi, e la collaborazione delle Delegazioni FAI di Modena e Lucca, che insieme alle amministrazioni comunali, hanno collaborato alla raccolta di oltre 26.000 voti durante l’XI edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore”, a testimonianza della rilevanza a storico-culturale per il territorio di questa straordinaria infrastruttura stradale settecentesca e del crescente successo del percorso escursionistico nel panorama nazionale dei cammini.

“Via Vandelli ci ha colpiti e affascinati da quando l’abbiamo scoperta grazie al censimento, che come spesso accade ci porta a entrare in contatto con luoghi straordinari, di grande rilievo storico e paesaggistico, ma di cui con il tempo si è persa la conoscenza. Auspichiamo quindi che il sostegno del FAI offra oltre all’attività di valorizzazione anche un contributo di notorietà e più ancora di consapevolezza, portando il territorio attraversato e unito dalla Via Vandelli a ri-conoscersi come unità storica, spingendo sempre più i tanti comuni a unirsi per promuovere con orgoglio il valore di questo patrimonio” è il commento di Federica Armiraglio, Responsabile FAI per la campagna “I Luoghi del Cuore”.

La valorizzazione della Via Vandelli

All’inizio del Settecento, quando Francesco III d’Este sale al trono del ducato di Modena, vuole una strada moderna che arrivi dalla sua capitale fino allo sbocco sul mare da poco ottenuto con l’acquisizione del ducato di Massa grazie al matrimonio del figlio Ercole III con Maria Teresa Cybo Malaspina. All’epoca era un’opera visionaria e per realizzarla chiamò il miglior ingegnere e geografo della sua corte: il matematico Domenico Vandelli. La genialità del progettista si esprime al massimo nei tornanti di pietra che ancora oggi si possono ammirare tra le Alpi Apuane. La Via Vandelli, come venne chiamata, fu il prototipo delle strade moderne, ma fu anche poco dopo superata dal rapido sviluppo della viabilità carrozzabile. Venne in parte abbandonata e in parte continuò ad essere percorsa intensamente dagli abitanti dei luoghi, ma in modo frammentario.

Nel 2017 Giulio Ferrari con le sue ricerche bibliografiche e di archivio ne ha rimesso insieme il percorso originale storico, attraversandolo per intero e poi sviluppando negli anni successivi il cammino escursionistico della Via Vandelli che in grande parte coincide con quello settecentesco. A partire dal 2018, la già ben nota Via Vandelli ha iniziato ad affermarsi come cammino escursionistico, grazie al materiale messo a disposizione dal sito www.viavandelli.com (on-line dal gennaio 2017) e all’uscita del libro “Via Vandelli – Antica strada, nuovo cammino” di Giulio Ferrari (Edizioni Artestampa, Aprile 2018). Successivamente all’uscita della prima edizione della “Guida alla Via Vandelli” di Giulio Ferrari (Terre di mezzo Editore, Gennaio 2021) e ancora di più con la seconda edizione e terza edizione uscite negli anni successivi, i camminatori sulla Via Vandelli sono diventati migliaia. Dal 2023 sul cammino opera l’Associazione Via Vandelli APS.

L’afflusso di migliaia di escursionisti pone questioni rispetto alla sicurezza, alla percorribilità e alla fruizione del cammino. Diventa dunque sempre più urgente la necessità di infrastrutturare il cammino della Via Vandelli con un’opportuna e omogenea segnaletica escursionistica secondo il disciplinare del Club Alpino Italiano.

La Via Vandelli ha la particolarità di avere due possibili punti di partenza ovvero il Palazzo Ducale di Modena, oggi sede dell’Accademia Militare, e il Palazzo Ducale di Sassuolo, una delle più importanti Delizie Estensi. I due tracciati si ricongiungono poco prima del Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano per iniziare l’attraversamento dell’Appennino Modenese. I viandanti hanno la possibilità di ammirare durante il percorso l’imponente Castello medievale di Montecuccolo, il curioso Ponte del Diavolo o Ponte Ercole, un monolite di arenaria che svetta solitario nei boschi di castagno, una tipica “capanna celtica” in località Cà Guerri, nonché un’osteria originale contemporanea alla costruzione della Via presso La Fabbrica. Il cammino inizia poi a salire verso il Passo del Lagadello (1620 m s.l.m.) attraversando la Selva Romanesca, di matildica memoria, all’interno della quale si trova uno dei tratti meglio conservati del pavé settecentesco, per arrivare finalmente in Toscana e al caratteristico borgo di San Pellegrino in Alpe, exclave territoriale divisa a metà tra le Province di Modena e Lucca. Dal Santuario, oggi anche nuovamente ospitale aperto ai camminatori grazie al cammino della Vandelli, la Via scende vertiginosamente verso Campori, Pieve Fosciana e la Rocca ariostesca di Castelnuovo di Garfagnana. Si percorre poi il ponte ferroviario della Villetta, il più alto ponte in muratura d’Europa, per raggiungere il Lago di Vagli, un bacino artificiale funzionale alla Centrale idroelettrica, che nasconde il borgo sommerso di Fabbriche di Careggine e di un lungo tratto della Via Vandelli. Si sale poi nuovamente, affrontando uno dei tratti più intensi del cammino, tra le cave di marmo e le alte vette Apuane, che culmina al Passo della Tambura (1620 m s.l.m.)  e poco dopo alla famosa Finestra Vandelli. Da qui si scorge un panorama mozzafiato sul Mare Ligure e Tirreno, prima di affrontare la lunga discesa verso Massa, 6 chilometri di pura bellezza caratterizzati da monumentali tornanti di pietra col selciato originale. L’arrivo del cammino è in pieno centro città, davanti al Palazzo Ducale Cybo-Malaspina. Per chi vuole oggi si può arrivare alla spiaggia di Marina Massa, “finisterre” ideale del cammino.

Il progetto

Già nel 2023 il cammino della Via Vandelli ha accolto oltre tremila viandanti, provenienti da tutta Italia e anche da Oltralpe. Con il giusto sviluppo di infrastrutturazione informativa e della rete delle ospitalità, il numero di escursionisti annuali può perlomeno raddoppiare.

Per questo motivo gli interventi previsti sono innanzitutto costituiti da un’attività di segnatura con verniciatura bianca e rossa su alberi e rocce a cura dei volontari delle Sezioni del Club Alpino Italiano coinvolte sul territorio con la segnatura dell’acronimo VV per uniformare la nomenclatura della sentieristica, al di là della numerazione locale che per ragioni strutturali differisce nelle tre province attraversate dalla Via.

Altra attività sarà costituita dall’installazione di tabelle segnavia direzionali per favorire la percorrenza in prossimità dei punti critici del percorso come ad esempio bivi o incroci, fornendo al camminatore un punto di riferimento sicuro. Anche queste tabelle riporteranno la sigla VV. La loro funzione è di indicare la direzione del punto d’arrivo del cammino e il tempo di percorrenza indicativo per un medio camminatore verso le località vicine e il fine tappa.

Sono inoltre previste tabelle di località, per indicare la toponomastica e l’altitudine de luoghi attraversati rivolto ad escursionisti esperti e curiosi.

Infine, il presente progetto è una grande opportunità da cogliere per impiantare lungo il percorso, ove mancanti, pannelli informativi turistico/culturali, con la duplice funzione di rendere più piacevole e ricco il cammino ai viandanti ma anche offrendo la possibilità agli enti del territorio di far conoscere le proprie eccellenze sia sul tracciato del cammino che al di fuori di esso. Questo risulterebbe un ulteriore volano turistico, con ritorni economici che andranno oltre i giorni di percorrenza della Via, ma stimolando i camminatori a tornare per scoprire altre attrazioni dei luoghi attraversati, generando così impatto sul territorio.