Afferma il diritto delle bambine, delle ragazze e delle donne a praticare la disciplina sportiva che più amano, senza interruzioni o allontanamenti dovuti a discriminazioni di genere, e impegna le istituzioni a promuovere l’abbattimento di stereotipi e pregiudizi e a sostenere politiche e progetti per prevenire esclusioni, abusi e molestie in ambito sportivo. È la Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport (definita anche, in breve, Carta etica dello sport femminile) promossa da Assist-Associazione nazionale atlete e da Soroptimist alla quale, con delibera di giunta approvata nei giorni scorsi, ha aderito anche il Comune di Modena.
Il presupposto dal quale nasce la Carta è che il divario e la discriminazione di genere sono ancora una realtà nell’ambito sportivo: nel 2021 in Italia praticava sport con continuità il 27,9% degli uomini e il 19,6% delle donne (dati Istat) e, nel 2020, su oltre 4 milioni 200 mila atleti tesserati nelle 44 Federazioni sportive nazionali e alle 19 Discipline sportive associate, solo il 28,2% era costituito da donne (dati Coni).
In linea con l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’Onu “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze” e con la Carta europea dello sport, la Carta etica dello sport femminile impegna, dunque, il Comune a garantire la presenza sul territorio di strutture e spazi per l’esercizio dell’attività sportiva favorendo il loro utilizzo da parte di entrambi i generi e a raccogliere dati sulla popolazione che pratica sport intervenendo con campagne promozionali e buone prassi nel caso emergano divari di genere. L’amministrazione si impegna, inoltre, ad affiancare federazioni, società e associazioni sportive nelle azioni per prevenire molestie, violenze e discriminazioni di genere, in particolare attraverso campagne di informazione e l’istituzione di un tavolo permanente contro gli abusi, e ad adottare e divulgare buone prassi per promuovere e far crescere lo sport femminile favorendo la valorizzazione di atlete, dirigenti e tecniche anche con eventi o premi dedicati allo sport femminile e monitorando la presenza di ostacoli alla pratica sportiva di bambine e ragazze. Infine, in tutti gli atti, bandi e concorsi sarà utilizzato un linguaggio di genere inclusivo e non discriminatorio e nelle strutture sportive sarà richiesto di garantire il rispetto delle relazioni interpersonali tra i generi.