La Resistenza del lavoro questo il titolo della conferenza promossa dal Comitato Provinciale ANPI per ricordare l’80° anniversario degli scioperi, che videro protagonisti nell’aprile del 1944 migliaia di lavoratori in provincia di Modena, nel quadro di una grande mobilitazione operaia, soprattutto nelle città industriali del nord Italia. Scioperi indetti, a rischio della pena di morte, per impedire la deportazione in Germania di centinaia di lavoratori e difendere l’apparato produttivo dallo smantellamento e trasferimento in Germania.
Giovedì 18 aprile 2024 alle ore 17.30, presso la sala G. Ulivi in viale C. Menotti 137 a Modena, apriranno la conferenza una presentazione del Presidente Provinciale dell’ANPI modenese Vanni Bulgarelli e una lezione introduttiva di Lorenzo Bertucelli, Direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali e professore ordinario di Storia Contemporanea di UNIMORE. Seguiranno gli interventi di Daniele Dieci, Segretario generale CGIL di Modena, Marco Balconati, Biblioteca e Archivio Storico CISL Emilia Centrale, Roberto Rinaldi Coordinatore UIL Modena e Reggio Emilia, per una riflessione tra storia e attualità del ruolo del sindacato e del lavoro oggi.
Il contesto storico nel quale si svolsero avvenimenti cruciali per il consolidamento della Lotta di Liberazione è quello di una Resistenza in pianura ancora in fase di piena organizzazione. Il consenso della popolazione e degli operai intorno ai partigiani si fa ogni giorno più ampio. Cresce la Resistenza civile, che da passiva si fa attiva con sabotaggi, blocchi della produzione, proteste salariali e per le condizioni di lavoro che hanno un comune denominatore: pace, lavoro, libertà. Scioperi insieme economici e politici, duramente repressi dall’occupante nazista e dal suo complice fascista.
Il ruolo del lavoro e dei lavoratori, emarginati dalla retorica del regime che reprimeva ogni rivendicazione diventa cruciale e il valore del lavoro matura nella Resistenza il suo più alto riconoscimento, tanto da venire posto dalla Costituzione a fondamento della Repubblica democratica italiana. E’ in quelle lotte che si ricostituisce l’organizzazione sindacale progressivamente emancipata dal paternalismo oppressivo dei sindacati fascisti. Con le sue diverse ispirazioni ideali e politiche, il sindacato libero e democratico riconosciuto dalla Costituzione forma una parte essenziale della nuova classe dirigente dell’Italia nel dopoguerra. Oggi il lavoro, i lavoratori e i sindacati affrontano nuove e diverse sfide per le quali la memoria e la storia degli avvenimenti della Resistenza, costituiscono ancora utile elementi di riflessione.