Il festival della legalità Noicontrolemafie, promosso dalla Provincia insieme ai Comuni reggiani e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, torna con la sua tredicesima edizione dall’8 al 12 aprile. Un evento ormai radicato nel territorio locale e che coinvolge istituzioni, scuole, associazioni e società civile.
Uno degli appuntamenti più interessanti si terrà a Sant’Ilario d’Enza con l’incontro “Crimine e Tecnologia. Oggi le mafie sono più invisibili e potenti”. Tre ospiti d’eccezione per la serata al Centro Culturale Mavarta del 10 aprile (ore 21, ingresso libero): Antonio Nicaso, docente alla Queen’s University di Kingston e direttore scientifico del Festival, Greta Nasi, professore di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Bocconi, Antonio Walter Rauti, ricercatore di SDA Bocconi e membro della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Economia e delle Finanze. A dialogare con gli esperti il giornalista Pierluigi Senatore (Radio Bruno).
Con l’arrivo dei social media, delle criptovalute e del Dark web, le mafie hanno maturato ulteriori opportunità, utilizzando i social per reclutamento, propaganda e auto-promozione, mentre le criptovalute forniscono un alto livello di anonimato per le transazioni finanziarie.
All’argomento Nicaso, Nasi e Rauti (insieme a Luca Fantacci) hanno dedicato il libro di recente uscita “The Darkside of Mafias. Appalti, crypto e cybercrime” (Zolfo Editore). Hacker, consulenti finanziari, faccendieri e broker. Sono loro i protagonisti della nuova criminalità organizzata, che si è adattata a operare nel cyberspazio. Le mafie negli ultimi anni si sono evolute, non sono più scarsamente competenti come le abbiamo sempre immaginate, e pertanto costrette a cercare all’esterno quel «capitale sociale» necessario per gestire attività criminali sempre più complesse. Lo studio propone per la prima volta gli strumenti per orientarsi tra criptovalute e cybercrime, ipotizza un sistema di criminalità mafioso integrato e transnazionale, mostrando come le mafie sappiano sfruttare le nuove tecnologie, come siano in grado di coniugare tradizione e innovazione, di vincere appalti senza la necessità di corrompere, di essere credibili nel settore informatico e finanziario. Il concetto stesso di criminalità organizzata viene rielaborato, disintegrando il «tetto di cristallo» dello stereotipo di mafie violente e arcaiche, e inaugurando una visione che potrebbe essere, dal punto di vista dell’analisi del fenomeno, rivoluzionaria e al contempo corroborata dalle evidenze che emergono dalle ultime operazioni antimafia. Come ha dichiarato il procuratore Nicola Gratteri: “I clan sono in grado di districarsi tra i meandri della finanza creativa e speculativa, grazie anche a hacker e pirati informatici sempre più funzionali alle logiche imprenditoriali e finanziarie della ’ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più ricche e potenti”.