Venerdì 22 marzo, alle ore 21.00 presso la Sala dell’Antico Portico di Palazzo Ducale, si terrà “Giochi di parole”: incontro con Ermanno Cavazzoni. L’evento rientra nella rassegna “Note oltre i confini” a cura dell’Associazione Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”.
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In occasione della Giornata nazionale di prevenzione e cura dei disturbi alimentari e l’Amministrazione comunale di Guastalla ha voluto cogliere questa ricorrenza per mantenere alta l’attenzione sul tema e sollecitare tutti gli attori che, a diverso titolo, sono coinvolti nella tematica in ambito sanitario e sociale.
Così, sabato 23 marzo dalle 14.30 alle 17.30 presso la Sala dell’Antico Portico a Palazzo Ducale, si terrà l’ iniziativa Le forme della cura: esperienze nei percorsi di cura dei disturbi dell’alimentazione. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, tratta il tema dei disturbi alimentari nei giovani e ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza su un fenomeno spesso di difficile lettura.
Qualche dato: su oltre 200 assistiti dal programma DCA DAI-SMDP (Disturbi del Comportamento Alimentare, Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche) dell’AUSL di Reggio Emilia, sono 30 i pazienti seguiti dagli ambulatori di Guastalla, di cui 8 minorenni, ma se consideriamo l’intera area Nord (Guastalla e Correggio) il numero sale a 48 (10 dei quali minorenni).
Per questo, l’iniziativa è stata organizzata dall’Assessorato al Welfare del Comune di Guastalla in collaborazione con il Centro di Salute mentale, gli istituti Russell e Ferrante Gonzaga attraverso le psicologhe scolastiche dell’Associazione Prodigio, il Centro per le Famiglie della Bassa Reggiana e, non da ultima, l’Associazione Briciole di Reggio Emilia che da anni offre sostegno e orientamento ai famigliari di pazienti con disturbi del comportamento alimentare.
“Grazie al confronto con i professionisti – afferma Alessandra Medici, assessore al welfare del Comune di Guastalla – sappiamo che, al di là della manifestazione del disturbo, sono presenti nei nostri giovani una serie di altri malesseri legati all’identità, all’autostima e all’affettività. Si tratta di tematiche che vengono affrontate all’interno dei nostri istituti scolastici e che l’Amministrazione comunale intende portare in un dibattito pubblico affinché le famiglie sappiano di non essere sole, ma che esiste una rete molto competente e attiva pronta a sostenere i pazienti”.
Al termine dell’iniziativa alcuni ex pazienti interverranno per condividere la loro esperienza di cura.